Il ministro del lavoro Sacconi ha superato Berlusconi nelle barzellette che sarebbe meglio non raccontare in occasioni ufficiali.
Parlando dell’articolo 8 della manovra (quello dei licenziamenti facili) e per rispondere alla Cgil sul falso allarme che secondo lui è stato procurato dal sindacato, il ministro, in un’occasione ufficiale, si lancia nel racconto di una barzelletta: “Nel 1600 dei briganti entrarono in un convento di suore e le violentarono tutte meno una. Il Santo Uffizio interroga l’unica suora che non ha subito la violenza chiedendole come mai lei non avesse subito la stessa sorte delle altre, e la suora risponde: “Perchè ho detto no!”.
L’antifona, secondo il ministro, probabilmente, sta nel fatto che si sta strombazzando tanto la faccenda del licenziamento facile, quando, secondo il suo parere illunimato, non sarebbe affatto un licenziamento facile perchè trattasi eventualmente di un licenziamento con l’accordo del sindacato aziendale. Quindi, sempre secondo il suo eccelso parere, basta dire no, come la storia dell’infelice barzelletta e non succede niente.
Evidentemente il minisro del lavoro non conosce la realtà italiana, che non sempre è la realtà delle grandi aziende e dei sindacalisti che vanno in televisione per fare vedere quanto sono bravi.
Mi dispiace anche per te, caro ministro del lavoro, ma a parte il fatto che ci sono occasioni e occasioni per raccontare barzellette, e ci sono soprattutto occasioni e occasioni per raccontare barzellette in cui si parla di stupri e della presunta acquiescenza delle donne a questa barbarie, non avete ancora capito, te e Berlusconi, che uomini pubblici come voi, uomini dello Stato, non possono e non devono incorrere in questo genere di squallide gaffe.
Ma avete la testa dura.
Firmato: uno indubitabilmente di destra.
Amen.
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