SimoCoppero
Torna a trovarci la nostra amica Cristina, leggiamola:
Devo ammettere che Glenn Cooper l'ho conosciuto con la trilogia della Biblioteca, ho adorato questo scrittore e ho voluto comprare tutte le sue opere ad occhi chiusi. Ho letto "Il marchio del diavolo" che può essere un buon libro da sotto l'ombrellone e infine questo :"La mappa del destino ". Maaaa no, questo proprio non mi è piaciuto.
A partire dal titolo che è ingannevole: non c'è nessuna mappa, sarebbe stato meglio lasciare il titolo originale (La decima stanza) più indicato è attinente alla trama.
Per darvi un'idea del romanzo..
[... Per 700 anni è rimasto nascosto in un muro dell'abbazia . Poi una scintilla ha scatenato un incendio e il muro è crollato. Stupito l'abate Menaud sfoglia quel volume impreziosito da disegni di animali e di piante. È scritto in codice, ma le prime parole sono in latino:"Io Barthomieu, Monaco dell'abbazia di Ruac, ho 220 anni e questa è la mia storia".].
La storia ruota sostanzialmente su un gruppo di ricercatori che scopre per caso un'antica grotta preistorica incastrata tra i monti francesi nei pressi di Ruac ; al suo interno splendidi dipinti rupestri, disegnati come fossero tridimensionali, tanto da sembrare reali! Contemporaneamente un'altra scoperta :un antico manoscritto custodito dentro un muro. Da qui, una serie di tragici avvenimenti che fanno insospettire Luc Simard, l'archeologo che segue gli studi sul sito ritrovato. Qualcosa non quadra.. Tutte queste morti "accidentali" e questo manoscritto che al suo interno ha delle password da decodificare. Inizia per Luc un lungo viaggio alla scoperta della verità che lo porterà a rischiare la vita pur di salvare l'umanità da una scoperta che potrebbe essere molto pericolosa!
Dunque : i feedback temporali non mi dispiacciono e Cooper è uno maestro in questo. Qui ci teletrasporta dalla Preistoria, passando per il Medioevo, i Templari, fino ai giorni nostri, senza alcuna difficoltà di orientamento!
Il contenuto però resta un po' deludente a parer mio, ritroviamo persino l'infuso dell'eterna giovinezza, storia già vista: la Francia, un villaggio e un infuso cotto in un pentolone .. Ho pensato un po' al druido Panoramix dei fumetti di Asterix, che preparava, con erbe speciali, pozioni in grado di dare forza sovrumana e curare tutti i mali!!!
Il finale un po' scontato che ti lascia l'amaro in bocca: diciamo che le ultime pagine sono davvero forzate e inutili. Non so: credo che questo libro sia stato scritto quasi per forza, di fretta, quasi a dover arrivare alla fine il più presto possibile (esigenze editoriali magari?), personaggi poco caratterizzati, lettura in sé poco fluida, tanto che ho avuto spesso la tentazione di mollare lì la lettura con un paio di sbuffi.
Nonostante questo ho altri libri di Cooper che mi aspettano e continuerò a leggerli perché credo che questo scrittore, a parte questo "scivolone", abbia sempre qualcosa di geniale nella sua scrittura.
Quindi... Buone letture!!
Cristina Mazzuccato
Magazine Cultura
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