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La Martavalda

Creato il 07 dicembre 2011 da Irvi

Questa storia Natalizia partecipa all'inizitiva di Leucosia  “christmas is coming…”
Premessa: Con molto coraggio, poca padronanza del linguaggio e infinitamente poco stile , questo favola è ispirata a “Racconto di natale “ di Carl Dickens .Spero che lui mi perdoni…..
Nella foresta di NONSITROVA , ridente e popolosa comunità di rapaci di ogni specie, si avvicinava il Natale. Gufi Barbagianni e Civette  si divertivano ad addobbare i maestosi alberi della foresta con palle colorate e gingilli di ogni tipo.
I giovani rapaci ,seduti ai loro banchi, affrontavano con apatia l’ultimo giorno di scuola e non vedevano l’ora di volare via per giocare e godersi il  festoso clima Natalizio .
Ma quel pomeriggio era stata convocata un’assemblea straordinaria , assemblea tenuta dall’Anziano Gufo Natalino . Gufo Natalino era il l’idolo di tutti i piccoli rapaci di NONSITROVA , poiché era lui che la notte del 25 dicembre planava sulla foresta e consegnava i doni per tutti i giovani della città. Era sempre stato un Gufo molto amato fino a quel pomeriggio.
Quel pomeriggio infatti, durante l’assemblea Il Gufo Natalino aveva informato la comunità che purtroppo ,le finanze della foreste erano ridotte all’osso e si dovevano fare sacrifici , aveva quindi intimato alla foresta la nuova regola : “tutti i giovani rapaci indipendentemente dal ceto sociale di appartenenza avrebbero potuto chiedere 1 SOLO DONO .”
Nella foresta c’era un gran fermento  , nessun giovane rapace voleva accettare  le richieste di Natalino , tutti attendevano la festa proprio per poter esaudire migliaia di desideri e di mettersi dei limiti non ne volevano proprio sapere!
La famiglia Artigli, da sempre abitante della comunità di NONSITROVA  era come al solito alle prese con le tre ribelli figlie , Mamma Bruna tentava con ogni mezzo di convincere le piumate Civettine a limitare le loro richieste poiché Natalino avevo espresso chiare regole, ma loro facevano orecchie da Mercante.
Marta era la figlia più giovane e spavalda della famiglia Artigli, e durante il comunicato di Gufo Natalino era intenta a passarsi lo smalto sugli artigli, credeva che tali misure non la riguardassero minimamente, poiché viziata e abituata a vivere nel lusso. Spavalda con un incredibile parlantina  e una gran lingua lunga, non risparmiava mai nessuno con le sue frecciatine , che le avevano fatto guadagnare il nomignolo  di “MARTAVALDA”.
Poiché era più forte di lei, quel pomeriggio, dopo essere appena uscita dal Civettuolo, il parrucchiere più in voga della foresta si diresse verso casa del Gufo Natalino e lo tratto a male parole, le disse candidamente che lei mai e poi mai avrebbe rinunciato ai suoi regali a favore dei bisognosi , se loro erano poveri ero un problema loro, non suo .Lei per Natale voleva tutti i suoi regali e per nessun motivo vi avrebbe rinunciato. Uscì sbattendo la porta  e si avvio verso casa con dentro la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta.Prima di coricarsi si passò la crema antirughe sul viso,la crema per rendere gli artigli forti e lucenti , si diede una spazzolata alla piume e , indossata la sua camicia da notte di trina rosa si addormentò serena.
Fu svegliata dopo poche ore da una voce roca che la chiamava. “Chi sei?” chiesa intimorita? “Cosa vuoi?”Iniziò a guardarsi intorno ma non vedeva nessuno , poi si sentì sfiorare un’ala. Si girò e sussultò quando vide una figura spettrale che la guardava con odio mentre pronunciava: “Sono il Gufo dei Natali passati Marta!Sono qui accompagnarti a fare un giro e per essere la tua salvezza o la tua fine… a te la scelta, adesso seguimi!”
Marta in un misto di riluttanza e paura lo seguì e in un attimo si trovò catapultata nella sua infanzia. Sorrise serenamente ripensando a quegli anni, erano anni in cui lei e le sue 4 sorelle andavano d’amore e d’accordo, gli anni in cui la Civetta Marisa era ancora con loro . Guardò la figura spettrale vicino a lei e disse : ”Ma guarda com’ero bella!!!Che meraviglioso vestito avevo indosso! Guarda che montagna di regali!”
Lo spirito la guardò e le indicò un punto nella stanza che lei non aveva notato , Marta si avvicinò alla finestra  per sentire meglio e udì la conversazione tra i suoi genitori , suo padre, il Signor Oreste Artigli stava rimproverando la moglie “Bruna non puoi continuare a spendere così tanti soldi per le tue figlie! Devono capire che di soldi non ce ne sono quasi più!” ma  Bruna fingeva di non capire e ribatteva “Oreste lascia stare! Vorrà dire che lavorerò il doppio, il triplo! Io voglio che alle mie bambine non manchi nulla”.
Marta osservò la scena con un misto di stupore e dispiacere. Non ricordava quel litigio, anzi, era certa che i suoi genitori non avessero mai litigato.Si rivolse quindi allo spirito e disse “Ok, SPIRITO, DOVE VUOI ARRIVARE?”
Lo spirito sorrise sornione e in batter d’ali la scaraventò attraverso un tunnel nero .E fu buio. Si trovò in una stanza , dove Gufo Natalino leggeva le numerose lettere dei giovani rapaci di NONSITROVA.“Spirito dove siamo? “ chiese incuriosita ."Siamo nel presente cara la mia Martavalda, non vedi ? Quello è Gufo Natalino che legge le letterine con le richieste” Marta sorrise pensando che li, nel mucchio delle letterine c’era anche la sua , la sfiorò il pensiero di poter aggiungere qualche altra richiesta, si era infatti dimenticata di chiedere la nuova borsa di Guffi, stilita famosissimo in città , fece per recuperare dal mucchio la sua letterina ma sbagliò e agguantò la lettera di un altro Gufetto. Era la letterina di Gufo Marietto, un giovane Gufo che a scuola tutti prendevano in giro per i libri di seconda mano , il grembiule con le toppe e per la cotta che da sempre aveva per Marta , che ovviamente lo snobbava e non perdeva mai l’occasione per prenderlo in giro. Nella lettera di Marietto c’era scritto soltanto :
“Caro Gufo Natalino, per quest’anno non ti chiederò nulla per me, vorrei solo che mia mamma lavorasse un po’ di meno . Il regalo che avevi pensato per me puoi darlo a Marta , so che lei vorrebbe ricevere molti doni , se le dai anche il mio almeno ne avrà due.”
Marta dopo ave letto la letterina di Marietto sembrava lievemente turbata e si rivolse allo spirito : “Ascolta spirito! Non ci credo sai! Nessuno è così stupido da rinunciare ai suoi doni per gli altri?"E lo disse mentre stringeva forte tra gli artigli la letterina di Gufo Marietto ”
Lo spirito scosse la testa , la guardò con rabbia e le disse :“ Marta! Non tutti sono egoisti come te! Adesso chiudi gli occhi , ti porto nell’ultimo posto di stanotte!”
Marta fu nuovamente avvolta dalla notte fino a che , dopo un tempo che le era parso interminabile si trovò nuovamente nella sua stanza.Allora è stato solo un sogno! Pensò sollevata. Scese in cucina a farsi il caffè e trovò seduto suo padre Oreste con gli occhi lucidi. “Papà, cosa succede?”.“ Perché piangi?”.“Perché mi manca tanto la tua mamma. Da quando è morta, niente è più come prima! “.Marta guardò suo padre con il dolore negli occhi e chiese: “ Papà che dici!Quando è morta la mamma?”Suo padre la guardò dubbioso ,  “ Ma come Marta non ti ricordi?” ,”La mamma è morta quel maledetto Natale di tanti anni fa mentre andava a comprarvi dei regali aggiuntivi , ti ricordi quel Natale che Gufo Natalino avevo detto a voi giovani di accontentarvi di un regalo soltanto? Poverini….““Perché  parli al plurale papà?Chi altro è morto quella notte? ““Marta possibile che non ricordi niente? Quella notte morì anche il piccolo Marietto, nessuno ha mai capito cosa ci facesse in quel negozio di borse, poverino , tentò di rubare una borsa di Guffi da donna ma i gufiziotti nello sparare un colpo intimidatorio lo colpirono a morte.Povero Marietto era così giovane e povero, nessuno ha mai capito per chi era la borsa che coraggiosamente aveva rubato…”
Marta sentì un dolore fortissimo al petto e si accasciò al suolo e iniziò a piangere convulsamete.
“Spirito! Ti PREGO! Fai smettere quest’incubo!” Cambierò! Prometto che cambierò!NON VOGLIO CHE MIA MAMMA E MARIETTO MUOIANO PER COLPA MIA TI PREGOOOO!!!!!!!
Marta si svegliò di soprassalto tutta sudata…realizzò che era stato solo un bruttissimo sogno e si calmò. La calma fù bruscamente interrotta quando si rese conto che nel suo artiglio teneva ancora stretta la letterina che Marietto aveva scritto a Gufo Natalino. Fece un respiro profondo e si arrese all’evidenza dei fatti. ORA SAPEVA COSA FARE. Preparò un immenso scatolone con tutti i vestiti , borse e cosmetici che non usava più e portò lo scatolone a Gufo Natalino pregando di donare le sue cose alle civette più povere, aggiunse anche che lei quell’anno ne gli altri a venire avrebbe voluto regali.
Gufo Natalino tentò di risponderle ma Marta si era già avviata alla merceria di sua Mamma , entrò e le disse: “Mamma! Quest’anno non voglio regali, voglio solo che tu lavori di meno , per questo da oggi in poi ti darò una mano io in merceria tutti i giorni appena esco da scuola! Sbrigo una commissione e arrivo! “.Anche Mamma Bruna tentò di rispondere a Marta ma lei era già scappata verso casa di Marietto, suonò il campanello della umile casa dove viveva e attese che lui le aprisse il portone scrostato. No appena la vide lo sguardo di Marietto si illuminò, tentò di balbettare qualcosa ma non riusciva a parlare , tanto era intimidito (innamorato?) di Marta.Ma fu lei a parlare. “Marietto vuoi venire a far colazione con me?” propose spavaldamente ( queta dote non l'aveva certo perduta!) Mi prendi in giro “ rispose dubbioso lui.“No “, disse lei. “ Anzi, tieni, questo è un regalo per te!” e gli posò tra le piume uno splendido maglione di cachemire .“E’ davvero per me? “,chiese lui? “ E perché mai mi fai un regalo?”“Per farmi perdonare….lo so, è poco ma è un inizio….. l’inizio della mia nuova vita, spero con te!”e così dicendo lo prese a braccetto, gli schioccò un bacio sul becco e gli disse “ E adesso me lo fai questo caffè?”Lui le sorrise con gli occhioni lucidi, la guardò e timidamente rispose di si.
Dall’alto il Gufo Natalino aveva osservato la scena compiaciuto. Ora era soddisfatto, sapeva che sarebbe un bel Natale nella foresta di NONSITROVA. Il migliore di tutti i tempi.
S. 

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