Qualche tempo fa, nel riportare e condividere alcune speculazioni fatte dal giornalista britannico Rich Johnston , vi anticipai la possibilità che la potesse chiudere in maniera definitiva (?) la serie dei Fantastici Quattro . All'epoca (ve ne parlai QUI) la - presunta - notizia fece indignare molti Veri Credenti e suscitò la reazione piccata di Tom Brevoort che invitò i lettori a non dar importanza alle voci che si rincorrevano sui siti "scandalistici". A dire il vero, la risposta di Brevoort a chi, su (il suo blog ospitato sulla piattaforma .tumblr), gli chiedeva eventuali conferme o smentite fu decisamente diplomatica; il Senior Vice-President of Publishing della Marvel, smentì l'immediata chiusura della serie, ma non si sbilanciò riguardo ciò che sarebbe potuto accadere solo pochi mesi più avanti (ecco cosa scrisse Brevoort: "Stiamo pubblicando Fantastic Four. Il prossimo mese pubblicheremo Fantastic Four. Tra un anno, supponendo che la serie continuerà a vendere bene, pubblicheremo Fantastic Four" ). Adesso, a pochi mesi di distanza da quelle dichiarazioni, giunge dagli Stati Uniti la notizia che la testata dedicata al Fantastico Quartetto riprenderà la sua numerazione originale (quella iniziata nei lontani anni '60 e interrotta, di recente, con i rilanci targati e All-New Marvel NOW! ) solo per terminare la sua corsa con il numero 645.
A dare la notizia (ufficiale) questa volta è stata la stessa Marvel nel presentare le anticipazioni dei volumi che saranno distribuiti nei prossimi mesi nei Bookshop statunitensi. Sul catalogo di (distributore di varia) il paperback degli FQ in distribuzione a marzo 2015 è accompagnato da queste frasi:
"The end is Fourever! Assistete all'ultimo atto della prima famiglia dell'Universo Marvel! [...] Il volume raccoglie Fantastic Four #642-644 e il numero 645 di lunghezza tripla con il quale la serie si conclude!"
Incalzato dai fan che gli rinfacciavano la smentita di qualche mese fa, Brevoort è tornato a rispondere alle domande dei lettori sul suo blog, questa volta senza pronunciare (digitare?) parole ma limitandosi a proporre un paio di immagini del passato (entrambe relative a ultimi numeri provvisori della serie ammiraglia dell' universo Marvel), con il chiaro intento di comunicare agli appassionati che anche in questo caso non si tratterà di una chiusura definitiva.
Tuttavia, in un periodo in cui l'editoria (non a fumetti) attraversa momento decisamente drammatico non ci sarebbe di che stupirsi se un mensile creato oltre cinquant'anni fa faticasse a stare al passo coi tempi e a incontrare i gusti delle nuove generazioni di lettori. Ciò che fa, invece, indignare gli appassionati e gli osservatori più attenti è quella che secondo molti sarebbe la vera motivazione che sembrerebbe aver convinto i vertici (non creativi) della Casa delle Idee a mettere in panchina la prima famiglia: danneggiare la gli Studios della che detengono i diritti cinematografici di Reed Richards e soci.
Quando la Fox acquisì i diritti di Fantastici Quattro e , la Marvel era, infatti, in amministrazione controllata, e gli studios hollywoodiani riuscirono a spuntare un contratto economicamente molto vantaggioso con la possibilità di rinnovarlo (a condizioni immutate) semplicemente mettendo in produzione (a determinati intervalli temporali) nuove pellicole dedicate ai due gruppi di eroi. Una situazione alla quale la casa editrice e i Marvel Studios vorrebbero rimediare a tutti i costi, finanche depotenziando i personaggi (attraverso le loro controparti fumettistiche) in appalto ad altri. Una situazione paradossale, perché stando a quanto scrive Rich Johnston su Bleeding Cool, la volontà di boicottare i prodotti cinematografici dei Fox Studios passa anche attraverso il fermo divieto di realizzare disegni di personaggi legati al Quartetto per la celebrazione del 75° Anniversario della casa editrice (vedi foto in basso) e la mancata concessione di realizzare prodotti su licensing a (poster) e Diamond Select (Toys).
In questa casistica potrebbe, nonostante le smentite ufficiali, rientrare anche il repentino cambiamento della copertina variant realizzata da Zerocalcare per l'edizione italiana del numero di ottobre di Guardiani della Galassia ( Panini Comics) che ha visto la sostituzione di Galactus con un Celestiale.
Verrebbe spontaneo chiedersi perché un trattamento così penalizzate sarebbe inflitto solo agli FQ e al loro mondo, e non anche all' x-verse. Con tutta probabilità il fatturato complessivo delle vendite dell'universo mutante rappresenta un utile irrinunciabile per la casa editrice che, però, non le ha impedito di imporre alcune limitazioni. Alcune dichiarazioni rilasciate di recente da Chris Claremont (scrittore di Nightcrawler) nel corso di una intervista pubblicata in podcast dal sito forniscono delle conferme in tal senso. Parlando del proprio lavoro e della creazione di nuovi personaggi, lo scrittore ha dichiarato: "Combat Cow non è un mutante. Perché se lo fosse scoppierebbe una guerra tra una casa editrice e una compagnia cinematografica per sancire chi sarebbe il possessore dei diritti (risate). [...] Devo dirvi con onestà che da quello che ho capito al momento nel dipartimento X vige il divieto di creare nuovi mutanti e questo perché la proprietà cinematografica di tutti i nuovi personaggi sarebbe della Fox. [...] Nel futuro prossimo non ci sarà merchandising collegato agli X-Men, che senso avrebbe promuovere le produzioni della Fox?"
A onor del vero, incalzato dalle richieste dei suoi followers, Tom Brevoort ha risposto anche alle esternazioni di Claremont. Brevoort dapprima fa, infatti, notare che sulle collane sceneggiate da Bendis e Aaron sono stati introdotti molti nuovi mutanti, e poi ha sottolineato: "Se non avessimo voluto introdurre nuovi personaggi nelle X-Serie, perché avremmo dovuto realizzare un crossover che come risultato ha fatto spuntare tanti nuovi mutanti in ogni angolo del mondo? Rifletti! McFly, rifletti!"