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La Maschera di Pazuzu (di Vito Introna)

Creato il 31 maggio 2013 da Mcnab75

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La Maschera di Pazuzu
di Vito Introna
Editrice GDS
disponibile in formato digitale e cartaceo

Sinossi

Silio è un omone di quasi cinquant’anni grasso e vizioso, impiegato in una multinazionale dell’informatica prossima al fallimento.
Pur essendo un fiero sindacalista della Fiom, caratterialmente si rivela maschilista, indolente e scorbutico.
Odiato dai colleghi, abbandonato dalla moglie e dai mai troppo amati figli, conduce una vita piatta e incolore. Tanta monotonia sparirà di colpo in seguito all’acquisto fortuito di una maschera di latta.

Da quel momento in poi la sua esistenza cambierà radicalmente: tra lutti, assurde visioni oniriche, disavventure lavorative, noie giudiziarie, minacce di morte, uomini falena, serrati scontri sindacali e tragicommedie di sorta, Silio non potrà esimersi dallo scoprire chi sia veramente il misterioso Pazuzu, gelosissimo proprietario della maschera.
Ad aiutarlo in questa assurda ricerca cripto-archeologica ci saranno due coltissimi sacerdoti missionari, un folle scienziato vaticanista, l’amico Filippo e la sensuale Nadia. Insieme dovranno fronteggiare la giustizia italiana, i potentissimi datori di lavoro di Silio, sindacalisti corrotti, criminali dell’est Europa, gang di usurai e molti altri ostacoli imprevedibili, fino al ritrovamento di una misteriosa Ziqqurat…

Commento

Esistono dei coraggiosi autori italiani del fantastico che non si arrendono né si rassegnano a scrivere orrendi, scialbi, insulsi romanzetti paranormal romance.
L’unica fregatura è che bisogna andarli a cercare col lanternino, sui social network, sui blog, tra le pagine di microscopiche case editrici. Poi, quando li si trova, diventa un dovere farli conoscere al mondo.
Questo è il caso di Vito Introna. La Maschera di Pazuzu è il suo primo romanzo che leggo. Ne è valsa senz’altro la pena.

Siamo in presenza di una novel che è ben difficile da definire. Per farlo ricorrerò a un paragone ardito, ma a parer mio azzeccato: questo romanzo ricorda, per stile, senso della fantasia, umorismo (spesso nero) e altro il Tullio Avoledo de L’Elenco telefonico di Atlantide.
“E ‘sti cazzi”, me lo dico da solo.
Però vi assicuro che il paragone funziona e non è fatto a casaccio.

Pazuzu.

Pazuzu.

Ne La Maschera c’è lo stesso senso del fantastico calato in un contesto di quotidianità. Ci sono personaggi in chiaro scuro, spesso grotteschi nel loro modo di essere. Dei perdenti, imbruttiti dal contesto lavorativo (in questo caso una ditta informatica in pieno marasma sindacale), costituiscono la prima fascia di personaggi introdotti da Introna. Seguono poi, in ordine casuale, zingari, piccoli malavitosi di ogni genere e tipo, misteriosi sacerdoti dell’Est Europa, scienziati borderline ammanicati col Vaticano, immigrate russe e rumene (che si dimostrano essere le più umane tra i tanti protagonisti del romanzo) e altri ancora.

Il protagonista principale, Silio De Lauro, è un orrendo obeso, ubriacone, egoista, un poco ignorante, divorziato, sindacalista fallito, e pure un po’ manesco. Negativo in molti sensi, quasi in tutti. Eppure l’autore riesce a farcelo risultare simpatico e a strapparci delle sane, liberatorie risate. Questo inframezzando il tutto con qualche momento di (divertita) amarezza, nel constatare quanto l’essere umano può diventare meschino e vile, se nella vita fa delle scelte sbagliate: matrimonio senza amore, lavoro che non soddisfa, amici balordi.

Poi c’è ovviamente il lato fantastico del romanzo che coinvolge, manco a dirlo, il caro vecchio Pazuzu. Il nostro demone preferito si manifesta attraverso la maschera votiva casualmente comprata da Silio da uno zingaro.
Attraverso una serie di visioni oniriche Pazuzu mostra di notte in notte la sua storia a Silio, partendo dalla notte dei tempi e arrivando ai giorni nostri. Nel mentre interagisce anche col mondo materiale, proteggendo il suo nuovo proprietario da chi gli vuole far del male.
Ma la maschera ha uno scopo preciso: tornare a casa.
Ossia tornare nel luogo dove il corpo fisico di Pazuzu attende la liberazione, da secoli…

Mi fermo qui, per non abusare in odiosi spoiler.
Ovviamente vi consiglio di recuperare il romanzo. Tra l’altro in versione ebook viene via all’esagerato prezzo di 1.49 euro.
Se vi va fate girare questa recensione. La Maschera di Pazuzu merità visibilità.

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(A.G. – Follow me on Twitter)


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