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La Maskirovka dello Zar (parte II)

Creato il 03 gennaio 2015 da Zeroconsensus

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Zeroconsensus sta seguendo con la massima cura l’evolversi della crisi tra l’Occidente e la Russia (anche se forse sarebbe più corretto parlare di “blocco asiatico” comprendente oltre alla Russia almeno la Cina). Questo perchè a mio umile parere siamo di fronte ad un passaggio storico, una di quei tornanti della storia che – chiunque prevarrà – trasformerà gli assetti e gli equilibri tra potenze sia sotto l’aspetto politico che sotto l’aspetto economico.

Già in uno dei pezzi precedenti avevo provato a spiegare che tutta la narrazione proposta dai maggiori media occidentali e dai suoi cosiddetti “analisti” tendente a dimostrare che era in atto una manovra di geometrica potenza dell’Occidente al fine di mettere il ginocchio la Russia tramite l’abbattimento dei prezzi del petrolio e la disintegrazione del valore del Rublo è una narrazione che oggettivamente non sta in piedi.

In questo inizio di anno ne abbiamo avuto l’ennesima prova, sebbene i cosiddetti “analisti” non tengono in considerazione (probabilmente manco conoscono) i dati reali. Infatti l’agenzia di stampa americana Bloomberg (di certo non sospettabile di mancanza di fedeltà all’Impero americano) ci informa che nel mese scorso la produzione di petrolio russo è aumentata al record di 10,61 milioni di barili al giorno. Ben strano che una nazione che dovrebbe avere il massimo interesse – secondo gli analisti occidentali – a tenere i prezzi alti per evitare il collasso del bilancio dello Stato e della sua economia spinga la produzione a nuovi massimi deprimendo ulteriormente il prezzo. Insomma, la narrazione proposta sembra una visione onirica di cantori del trionfo imperiale anche di fronte ad una evidente sconfitta. Infatti sempre consultando Bloomberg si scopre che con prezzi del petrolio che si attestano sui 50 dollari al barile a rischiare lo schianto sono le società che producono petrolio di scisto negli USA e in Canada (oltre che le società che estraggono a caro prezzo petrolio sul Mare del Nord).

Guardando dunque ai dati della produzione appare sempre più evidente che anche la manovra per abbattere il prezzo del petrolio è più una Maskirovka dello Zar per distruggere la produzione americana con il sistema del fraking che una manovra americana con il contributo dei sauditi per distruggere la Russia.


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