Paolo (Picone) non vede da anni il cugino Gaetano (Ficarra) e tutto si aspettava tranne di vederlo partecipare al funerale di suo padre. Anche Gaetano, tutto pensava tranne di ritrovarsi al funerale dello zio!
Fu proprio un litigio tra i padri dei due per questioni di eredità a porre fine alle loro frequentazioni.
Paolo, ipocondriaco, si sente perduto senza suo padre, accetta ben volentieri che Gaetano lo aiuti nell'amministrare l'albergo (attività che il nonno aveva dato al padre di Paolo provocando l'ira del padre di Gaetano).
Gaetano gioca sporco, riesce a convincere molto facilmente il cugino di essere in fin di vita e gli fa firmare l'atto di donazione dell'albergo.
Uno scrupolo di coscienza spinge Gaetano a raccontare la verità a Paolo. Non sa che Paolo si è messo su un cornicione ed è pronto al suicidio.
Salvato in tempo da un complice di Gaetano che gli racconta la verità, Paolo si infuria con Gaetano. Ma il litigio tra i due non dura a lungo.
Ritrovarsi è stato bello per entrambi, non vogliono rovinare di nuovo tutto. E poi... Paolo pensando di avere pochi giorni di vita si è tolto un paio di sfizi e ora si è inimicato la mafia! Ha bisogno dell'aiuto del cugino, così come Gaetano ha bisogno di Paolo per trovare una soluzione per togliersi di torno due minacciosi fratelli russi che lo cercano da tempo per dargli una bella lezione!
Un film originale, ricco d'azione, fatti, intrecci, situazioni comiche riuscitissime.
Ficarra e Picone sono una coppia comica perfetta. Più li guardo, più mi ricordano Stanlio e Ollio. Picone con la sua calma è molto Stanlio! Ficarra non ha la stazza di Ollio ma come lui è la voce del duo, quello energico, che pensa di avere sempre l'idea vincente in tasca.
Quindi non mi sorprende che la coppia abbia successo tanto al cinema quanto in tv, dove sono stati scelti come conduttori estivi di "Striscia la notizia".