Appena messo piede in un Ikea, con anche solo una mezza idea di prendere qualcosa da scegliere in esposizione e ritirare poi dagli scaffali, sono d'obbligo: il metro di carta, il foglietto per annotare numero di scaffale e posto, e lei, la matitina dell'Ikea.
Che poi infilerete in tasca e lascerete sul vostro tavolo a casa o in auto. Prossima volta all'Ikea, altra matitina.
Cosa ve ne fate delle matitine collezionate in questo modo? Poco o niente, molte rimangono inespresse, conservando nella grafite pastosa chissà quante storie: d'amore, di gioia, di tristezza, o anche solo di noia.
Nell'inevitabile gruppo su Facebook, Ikea pencil stealing appreciation (54.691 membri a stamattina), i compulsivi della raccolta di matitine, altresì detta furto (stealing), suggeriscono impieghi alternativi, come ad esempio costruzioni più o meno ardite.
Un utilizzo più serio lo propongono invece due chirurghi, Karen Eley, del Nuffield Department of Surgical Sciences alla University of Oxford, e Stephen Watt-Smith, del Department of Maxillofacial Surgery al John Radcliffe Hospital di Oxford: niente è meglio di una matita Ikea per marcare l'osso prima del taglio chirurgico.
Il tratto dei tradizionali prodotti di marcatura, infatti, ha l'inconveniente di sbiadirsi con i lavaggi necessari durante l'intervento, o anche solo con i liquidi organici. Il segno della matitina Ikea, invece, resiste benissimo.
Unico inconveniente, la matita tende a spaccarsi durante la sterilizzazione. Poco male, basta avvolgerla prima con uno strato protettivo sterile.
Chissà se si presta anche per tatuaggi resistenti ma eliminabili con un vigoroso lavaggio. Provo con una "X", che è il massimo della mia capacità grafica. Se regge, cerco qualcuno che mi disegni Marilyn.
Buon venerdì.
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