Anastasia Rakonitz è la Matriarca per eccellenza. Nessun dubbio a riguardo. Sin da quando era piccola ha sempre deciso per se e per gli altri. All'età di 14 anni si innamora di suo cugino di primo grado e malgrado i dubbi a riguardo da parte del padre, porta a termine il suo intento. Questo matrimonio la porterà a vivere da Vienna a Parigi. Una volta stabilitasi nella capitale francese, a causa dell'avvicendarsi della guerra, si sposterà a Londra, tutto in funzione di trovarsi in un posto dove poter reperire alimenti necessari alla crescita dei figli.Anastasia diventerà, man mano che la famiglia si allargherà sempre di più, al centro di ogni decisione, sia che riguardi la sua famiglia da poco formata, sia che riguardi la sorte e le decisioni di nipoti cugini e nuore. Quest'ultime terrorizzate dalla sua presenza e dal suo potere di costringere i figli maschi a vivere, anche dopo sposati, sotto lo stesso tetto.Interessante vedere come all'interno di questo romanzo vi siano storie parallele ma comunque piene di vita propria, e tutt'altro che secondarie al romanzo stesso.Un esempio è la storia di una delle figlie della Matriarca Anastasia, Sophie, sposatasi tardi con un matrimonio che rischia il collasso e senza nemmeno aver mai procreato un erede alla famiglia Rakonitz. Elemento di disturbo e di abbandono per la Matriarca è proprio la mancanza di prole. Sophie vive lontano, fuori Londra, con il marito. Vorrebbe avere un bambino ma il momento sembrerebbe non arrivare mai. Pur non capendo il processo mentale della madre riguardo a come distribuire il proprio amore per i figliUna famiglia di viaggiatori la famiglia Rakonitz. Membri della famiglia sparsi in ogni direzione del globo, ma Anastasia fu la prima a mettere il piede in suolo britannico. Pioniera di quell'enorme albero genialogico che G.B. Stern ha con così tanta pazienza costruito. Una donna che porta con onore il compito femminile nelle famiglie di religione ebraica: dare la vita per tramandare la loro appartenenza.La scrittura di G.B. Stern inizialmente può sembrare frettolosa, ansiosa di raccontare il più possibile dei suoi personaggi. Nomi e luoghi buttati sulla carta senza sconto, un intero albero genialogico da memorizzare già dai primi due capitoli. Quando ho iniziato a leggerlo mi sono quasi spaventato dall'innumerevole numero di personaggi e di parentele, troppo difficile da ricordare, per non parlare della rapidità di molti degli avvenimenti. Allora cosa ho fatto, ho deciso di cambiare e di adattere la mia lettura affidandomi all'autrice, continuando a leggere senza fare troppe pause e senza pormi troppe domande. Decisamente l'approccio più corretto, a mio modesto avviso, per poter intraprendere il viaggio inteso da Stern alla scoperta della famiglia Rakonitz.
Anastasia Rakonitz è la Matriarca per eccellenza. Nessun dubbio a riguardo. Sin da quando era piccola ha sempre deciso per se e per gli altri. All'età di 14 anni si innamora di suo cugino di primo grado e malgrado i dubbi a riguardo da parte del padre, porta a termine il suo intento. Questo matrimonio la porterà a vivere da Vienna a Parigi. Una volta stabilitasi nella capitale francese, a causa dell'avvicendarsi della guerra, si sposterà a Londra, tutto in funzione di trovarsi in un posto dove poter reperire alimenti necessari alla crescita dei figli.Anastasia diventerà, man mano che la famiglia si allargherà sempre di più, al centro di ogni decisione, sia che riguardi la sua famiglia da poco formata, sia che riguardi la sorte e le decisioni di nipoti cugini e nuore. Quest'ultime terrorizzate dalla sua presenza e dal suo potere di costringere i figli maschi a vivere, anche dopo sposati, sotto lo stesso tetto.Interessante vedere come all'interno di questo romanzo vi siano storie parallele ma comunque piene di vita propria, e tutt'altro che secondarie al romanzo stesso.Un esempio è la storia di una delle figlie della Matriarca Anastasia, Sophie, sposatasi tardi con un matrimonio che rischia il collasso e senza nemmeno aver mai procreato un erede alla famiglia Rakonitz. Elemento di disturbo e di abbandono per la Matriarca è proprio la mancanza di prole. Sophie vive lontano, fuori Londra, con il marito. Vorrebbe avere un bambino ma il momento sembrerebbe non arrivare mai. Pur non capendo il processo mentale della madre riguardo a come distribuire il proprio amore per i figliUna famiglia di viaggiatori la famiglia Rakonitz. Membri della famiglia sparsi in ogni direzione del globo, ma Anastasia fu la prima a mettere il piede in suolo britannico. Pioniera di quell'enorme albero genialogico che G.B. Stern ha con così tanta pazienza costruito. Una donna che porta con onore il compito femminile nelle famiglie di religione ebraica: dare la vita per tramandare la loro appartenenza.La scrittura di G.B. Stern inizialmente può sembrare frettolosa, ansiosa di raccontare il più possibile dei suoi personaggi. Nomi e luoghi buttati sulla carta senza sconto, un intero albero genialogico da memorizzare già dai primi due capitoli. Quando ho iniziato a leggerlo mi sono quasi spaventato dall'innumerevole numero di personaggi e di parentele, troppo difficile da ricordare, per non parlare della rapidità di molti degli avvenimenti. Allora cosa ho fatto, ho deciso di cambiare e di adattere la mia lettura affidandomi all'autrice, continuando a leggere senza fare troppe pause e senza pormi troppe domande. Decisamente l'approccio più corretto, a mio modesto avviso, per poter intraprendere il viaggio inteso da Stern alla scoperta della famiglia Rakonitz.
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