27 marzo 2012 Lascia un commento
Non e’ che questo film faccia luce su chissa’ quale sconvolgente verita’ e del resto Corbucci non fu eletto santone della lotta all’illegalita’ come accade a qualcuno oggigiorno ma ci mette del suo per raccontare una storia con sfumature progressive di delinquenza a Napoli, nessuno me ne voglia, citta’ che meglio si presta per questo tipo di racconto.
Manfredi e’ un non-avvocato, neppure commercialista, con laurea guadagnata per meriti sul campo, un trafficone che pratica sul tavolino di un bar, procurando licenze e invogliando "favori" dai quali intasca briciole rimaste nei passaggi di mano. Paolo Stoppa e’ un nome nell’edilizia partenopea, con tutti gli annessi e connessi che cio’ comporta ma anche un padre sconvolto dalla fuga della figlia e dalla sparizione di carte che compromettono il suo rapporto con un pesce grosso questo si legato a filo doppio con la delinquenza, quella organizzata che all’occorrenza sa fare male.
Manfredi, sempre in cerca di soldi e con qualche debito con Stoppa, viene da lui convinto ad andare a cercargli la figlia, o meglio i fogli e per quanto titubante accetta anche se i primi morti gia’ danno la misura dell’aria che tira.
Ci si mette anche Tognazzi, il commissario a creare per cosi’ dire problemi e la faccenda si complica di ora in ora.
Storia raccontata in bilico tra dramma e ironia, serio e faceto che stridono talvolta alla luce dei fatti e funzionali esclusivamente alla trama, perche’ seppur distanti dalla realta’ dei fatti, lo scheletro del thriller ha dei meriti.
Film che si regge sull’eccellenza dei suoi interpreti e su questi non si scherza perche’ bastano ed avanzano per qualunque soggetto e del resto saper mescolare il giallo alla commedia, la cronaca alla fiction e’ di per se’ un gran risultato, un po’ come scoprire che Marisa Laurito e’ stata anche giovane e magra.
Non un cult ma ugualmente da non lasciarsi scappare.
Un ultimo appunto: l’ingozzata di spaghetti al nero di seppia ha per me il sapore tragico della cura Ludovico per Alex e passassero secoli, odiero’ Corbucci in eterno.