Un paziente andò all’ospedale perchè si sentiva poco bene. Il dottore gli fece delle domande particolareggiate, dopo di che disse: “Bene, ho capito i suoi sintomi. Lo sa cosa farò? Prescriverò un farmaco al suo vicino!”. E il paziente rispose: “Grazie mille, dottore, mi sento già molto meglio”.
Ecco un vecchio problema: Ognuno pensa di essere sempre nel giusto, di avere sempre ragione, ed è convinto che debbano essere gli altri a cambiare opinione, atteggiamento o comportamento. “Se il mio vicino prende la medicina” equivale a dire: “Se mio marito diventa più affettuoso ritroveremo l’armonia nel nostro matrimonio, se mia moglie smette di essere così suscettibile non si offenderà più per ogni mia osservazione, se il mio collega fosse più efficiente l’ufficio funzionerebbe meglio… Quanti “SE” ci son nel nostro vocabolario, quante volte usiamo quest’espressione durante le giornata, quante volte la pensiamo anche se non la pronunciamo! Ed è proprio questa piccola parola che condiziona la nostra vita. Se proprio non possiamo farne a meno proviamo ad usarla in un altro modo: “E Se provassi a cambiare io?”