Quante sono, care amiche e cari amici, le cose che proprio non vogliamo sentire?
Quante verità oggettive ciondolano indisturbate e silenziose sotto il nostro naso senza che noi ci decidiamo a rivolgere loro uno sguardo?
Quante rivelazioni scegliamo di “tenere nascoste” a noi stessi pur di continuare a cullarci nell’illusione che quelle rivelazioni non ci siano?
…oggi non ho lavorato…e salvo una mattinata di sonno “riparatore”, ho avuto a disposizione tanto tempo e tanto silenzio per pensare e riflettere su di me, sulla mia vita, su tutto quello che mi sta intorno.
Il primo pensiero è stato dell’uomo della notte che rimpiango…quella notte durata troppo poco e finita troppo presto.
Lui, l’amico di cui ho parlato nel corso del precedente articolo, è sparito. Di nuovo. Per la centesima volta. E io continuo impietosamente a cercarlo e a cercare di non arrabbiarmi quel tanto in più che serve alla mia “testa calda” per mandarlo a quel paese una volta per tutte.
E’ oggettivo che lui a me manca…e che io non manco poi molto a lui…
Quante volte mi sono chiesta il perché delle sue sparizioni…addossandomi anche colpe che in realtà non esistevano, senza però arrivare mai ad ottenere nulla, né risposte, né spiegazioni, né altro!!!
Oggi navigando qua e là su internet…ho trovato due frasi che fanno al caso mio…
E’ vero. Forse la mia nostalgia è solo relativa a qualcosa che era destinato a passare e a finire e che quindi ora non ha più ragion d’essere. Forse lui, con i mille pregi e i cento difetti (che però a me sono sempre sembrati comunque pregi), doveva entrare ed uscire così dalla mia vita…forse il tempo che ci era destinato di passare insieme è stato quello e basta. E ora lui, l’amico straordinario, l’uomo straordinario…sta dove deve stare…nei miei ricordi.
Chissà che non sia davvero così…
Questa è la “verità” più difficile da accettare!
Capisco che sia piuttosto evidente la veridicità di questa affermazione…e capisco che sia altrettanto evidente la possibilità che lui non sia fisicamente impedito a farsi sentire ma semplicemente non voglia. E capisco – a torto cuore – che è palese quanto di me non gliele freghi nulla…
…della serie “la verità è che non gli piaci abbastanza…”
Ma…questa è una di quelle verità che mi ciondolano sotto il naso…eppure non riesco a vedere…
Vorrei averlo davanti 5 minuti, zitto e concentrato su di me, per chiedergli PERCHE’ fa così!
Vorrei avere risposte, vorrei avere conferme…vorrei che lui stesso mi sbattesse in faccia il suo disinteresse, perché spesso per farci riprendere la nostra strada l’unico modo è fare in modo che il portone davanti al quale ci siamo ostinatamente fermati ci sbatta in faccia. Fa male, lo so…e non sono auto-lesionista, ma capisco che finché ci sarà quella fessura…quella porta socchiusa, quello spiffero di aria…mi illuderò che il portone si apra…e non riprenderò mai la mia strada!!! E questo è sbagliato!!!
Vorrei che esistesse una medicina per dimenticare…una compressina di un colore spiritoso, capace di eliminare dalla nostra mente le persone che più o meno ci fanno soffrire e capace di “settare” i nostri ricordi in modo da riuscire a ripensare solo a ciò che non ci fa stare male…sarebbe davvero bello!!!