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La Meglio Gioventù

Da Graziano

Il libro di Radanath Swami mi ha commosso fino alle lacrime. E pensare che l’ho iniziato a leggere più che altro per cortesia verso chi me lo aveva regalato. Quando l’ho visto per la prima volta sul banco del CSB a Villa Vrindavana, ho con pregiudizio pensato che non avrei affrontato più di 400  pagine per conoscere i dettagli autobiografici di un hippy americano che nei primi anni settanta vola dall’altra parte del mondo alla ricerca di Dio: immaginavo di averne già sentite di storie come quella.La Meglio Gioventù

Mi sbagliavo, questa è la storia di un santo del nostro tempo, è il dispiegarsi di una ricerca che vive in ognuno di noi e perciò risuona così potente nel cuore di chi legge. I due anni in cui il protagonista trasforma la propria esistenza sono descritti con una naturalezza che contrasta con le inenarrabili avventure e le scoperte mistiche di cui si parla. Little Monk, così era chiamato da ragazzo Radhanath Swami, sa fin dall’inizio cosa cerca, è un giovane squattrinato che decide di attraversare l’Atlantico come molti altri della sua generazione, ma fin da subito vola alto, pur muovendosi nel pittoresco crogiuolo della controcultura occidentale degli anni settanta, la sua natura è già predisposta all’incontro col divino. E lo troverà, ma le prove che deve superare comportano un dolore fisico ed una sofferenza psicologica tali che solo una persona con la forza e la determinazione di un guerriero e l’ispirazione di un santo possono far sopportare.

Tra i molti personaggi anche famosissimi usciti dal contesto culturale in cui si muove il protagonista, egli rappresenta un robusto ramo secondario che trae nutrimento dalle radici di un’antica e nobile tradizione e credo sia per questo che nonostante la semplicità e l’umiltà dello Swami, quel suo presentarsi sottotraccia in questa spontanea autobiografia come fosse una delle tante possibili, è in realtà da considerarsi una delle più alte espressioni esistenziali del suo tempo.

E’ un libro che dovrebbero leggere i non più giovani per ritrovare l’ispirazione e anche i giovani e giovanissimi, perché quello di cui parla lo Swami è qualcosa che non muore mai.



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