Ormai Juventus-Lazio è diventata una classica non solo calcistica con tanti contorni tra cui spicca la classica sconfitta dei biancocelesti. Ma è anche occasioni di incontri, riflessioni e memorie, come è successo ai due capitani il venerdì sera. Le risate del Giangi Buffon e Stefy Mauri erano fragorose quando rimembravano la loro partecipazione a “Scommettiamo Che?”.
Il Giangi, nel ricordare il suo attaccamento alla signora Luigia di Parma, sua pusher e tenutaria delle giocate fatte a suo nome nella sua tabaccheria in strada d’Azeglio 7, si asciuga una lacrima. Furtiva, naturalmente.
Per dimostrare comunque ormai la sua guarigione dalla ludopatia, ha confessato al suo più giovane ed inesperto amico che, pur avendo ricevuto una “soffiata” sicura, non scommetterà un euro. E che non c’entra il fatto che la moglie Alena gli abbia tolto la firma dal conto corrente. All’insistenza del laziale, il capitano della Nazionale ha riferito che la signora Luigia è certa che Cassano darà dello sporco ciccione al suo presidente entro la quarta di campionato. Di andata, naturalmente.
Mauri, da parte sua, ha ricordato i suoi giorni felici passati in prigione a causa di Palazzi. “In galera ho conosciuto veri uomini, ma sono rammaricato per non aver conosciuto personalmente il migliore: Fabrizio Corona. Spero che le nostre leggi balorde non vietano la sua candidatura a guidare il governo del nostro Paese. Sarebbe il mio presidente ideale”.
Per chiudere in bellezza questo emozionante revival hanno chiamato Antonio Conte e si sono dati appuntamento la sera stessa al noto ristorante “da Carobbio o’ ‘nfamone”. Il mister bianconero ne ha approfittato per confermare le sue accuse alla dirigenza: “Non si possono vendere i migliori giocatori per rafforzare le squadre concorrenti: cedere Marrone al Sassuolo è stato uno sbaglio strategico, speriamo di non doverlo pagare nel campionato”.
Il Presidente Lotito si è presentato ai cronisti con la sua solita ed inimitabile disponibilità. Alla domanda del collega di Scai: “Presidente è d’accordo con il modulo del suo allenatore Petticovic e se conferma le difficoltà economiche per l’acquisto di Burac Yilmaz? ha prontamente e chiaramente risposto: “Chi lo dice che io sono Presidente e che soprattutto questo signore dal buffo nome possa essere accostato quale amministratore tecnico della nostra squadra, di cui, peraltro, nego l’esistenza? Pecunia non olet soprattutto quella della Fontana di Trevi. Quando i nostri collaboratori “er tritone” ed “er polipo”, stanotte avranno terminato di rastrellare le monetine lanciate dai turisti, non ci saranno problemi per acquisire le prestazioni pedatorie del signor Il Maz. Igli Tare ha già contattato lo scafista”.
Dopodiché è sceso negli spogliatoi ad incitare la squadra facendo sapere che non si accontenterà aprioristicamente di un qualunquistico risultato di forma diversa dalla vittoria. Il capitano Ledesma, a nome di tutti i compagni, si è incaricato di mandarlo affanculo.
Antonio Conte ha fatto un po’ di pretattica lasciando intendere che avrebbe approfittato dei nuovi acquisti per rimodulare la squadra. Infatti, dopo una lunga nottata di meditazione ha mandato in campo la stessa di quella che ha vinto a Sampdoria la settimana scorsa. Gliorente non ha fatto una piega ed ha chiamato subito l’892424 per conoscere il numero telefonico del Barca.
Antonio Conte per non sentire nostalgia dei panchinari ha telefonato a Matri e Giaccherini. Il primo gli ha risposto molto cordialmente con un milanesissimo “và a dà via i ciap, barbùn”, mentre il nano, che ormai parla solo l’inglese e non capisce il salentino, non lo ha volutamente riconosciuto chiudendogli il telefono in faccia.
Il Presidente Agnelli, non avendo visto in campo Padoin e Peluso era talmente contento che ha preso posto accanto a Lotito ed a Igli Tare, nonostante non capisce una parola di latino ed albanese. Noblesse Oblige.
La Juventus si schiera con un azzardato 3-5-2 con Tevez a fare la seconda punta a fianco di Vucinic, mentre la Lazio si presenta con un 4-4-1-1, sperando che la matematica non sia soltanto un’opinione. Petticovic è convinto: “Non ripeteremo la stessa gara di Supercoppa, il rientro di Biava e Zana in difesa è una garanzia. Non prenderemo altri quattro gol”.
La partita inizia con la Juve che gestione il pallone ma è la Lazio al 3’ che si procura il primo tiro in porta da dentro l’area con Hernanes, su cui Buffon interviene magistralmente. Conte non fa una piega dando ordine a tutta la panchina di riscaldarsi.
Evidentemente gli uomini della Juve conoscono le idee del loro allenatore e capiscono che è il caso di non farlo incazzare troppo e così cominciano a macinare il loro gioco costringendo la Lazio nella propria metà campo. Conte non è contento della posizione di Vidal che tende troppo ad accentrarsi e gli urla: “ti ho detto mille volte di giocare sulla linea di Licchestain sennò quello mi combina dei guai”. Il cileno dà l’ok al suo allenatore ed 14’ porta in vantaggio la Juve giocando da centravanti. Azione rapidissima tutta giocata di prima con Pogbà che con un tocco magistrale mette il cileno solo davanti a Marchetti. Arturo compie una magia, stoppando con il destro e mettendo in rete con lo stesso piede, dopo essere stato favorito da un rimpallo sulla sua coscia sinistra.
Conte, non è molto contento della disubbidienza e gli manda a dire che non tollererà altri mancanze tattiche. Petticovic vuole la squadra più alta, anche se in realtà la vorrebbe da un’altra parte.
Al 22’ Candreva prova a sorprendere Buffon con un tiro dalla distanza, che incoraggia la squadra. Infatti, due minuti dopo, la Juve raddoppia. Bonucci lancia da 50 metri e Vidal, come un centravanti di razza, s’infila tra Hernanes, Lulic e Zana e uccella Marchetti di sinistro. Conte si rivolge a Giovinco in panchina e gli dice: “Hai visto come si fa?”.
Lotito dà istruzione a Igli Tare di telefonare in Albania e stranamente la squadra ha un sussulto. Tiro di Hernanes dalla solita lunga distanza che Buffon respinge malamente dando la possibilità al correttissimo Klose di ribadire in gol, anticipando il portiere e Chiellini che ha tentato un estremo tentativo con il naso: 2-1. La partita cambia aspetto e la Lazio comincia a bersagliare Buffon da fuori area.
Nel secondo tempo, la Lazio incomincia a spingere con convinzione mettendo in difficoltà la Juventus, che alla prima occasione passa: altro lancio di Bonucci da 50 metri controllo ed anticipo di Vucinic su Novaretti e Marchetti in uscita: 3-1. Petticovic, più del gol, rimane sorpreso più dal fatto che un giocatore di nome Novaretti giochi nella Lazio e che soprattutto che lo abbia schierato.
La partita prosegue su ritmi più lenti con la Juve che gestisce e la Lazio che prova con tiri da lontano tant’è che Buffon commenta con i fotografi a bordo campo: “Non è che l’America ha deciso di attaccare la Siria usando bombe poco intelligenti che arrivano qui a Torino anziché a Damasco?”. Al 68’ Hernanes viene espulso per doppia ammonizione e la partita appare segnata.
Conte decide allora di mandare un segnale all’Inter sostituendo Licchestaine con Isla il cui costo, dopo la partita di questa sera, è svalutato della metà. Importante debutto di Ogbonna che sostituisce l’infortunato Barzagli. Nonostante il poco tempo, il centrale ex Torino mette in mostra tutto le sue credenziale, scivolando su un pallone in area e sbagliando tre appoggi facili di seguito.
Manca solo la ciliegina sulla torta che arriva all’80’. Tevez, dopo aver colpito la traversa al 72’, infila con un tiro incrociato dal limite il povero Marchetti. Terzo gol in tre partite ufficiali. La partita finisce con il risultato di 4-1.
Grande ferplei a fine gara tra i giocatori delle due squadre. I giocatori laziali inseguono Licchestaine che sfortunatamente non viene acciuffato, nonostante gli incitamenti di Antonio Conte.
Migliore in campo: La signora Luigia.