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La Meglio Juventus – E st’Icardi?

Creato il 16 settembre 2013 da Vivalafifa @WlaFifa

Here we go, direbbero  i figli della perfida Albione. Ci siamo. Dopo tante chiacchere estive e non, le due nemiche giurate Inter-Juve sono chiamate ad incrociare gli scarpini già alla 3^ di andata. Chiamata il “derby d’Italia”, questa partita non è mai stata semplice, figurarsi dopo quello che è successo con Calciopoli.

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I due Presidenti si sono incontrati in tribuna VIP e si sono salutati cordialmente. “Buonasela Plesidente Molatti, è con velo piacele che la livedo”, ha esordito l’Agnellino. “Ricordo ancora molto bene la sconfitta che vi abbiamo inflitto l’anno scorso a Torino, togliendovi l’imbattibilità”, risponde il Massimo. “Anche noi la ricordiamo con piacere Morattisan, è da lì che l’Inter ha trovato la spinta per salvarsi, lo scorso anno” ha chiosato il vitellino degli Agnelli.

 

I giornalisti presenti in tribuna, tra cui spicca l’assenza dell’Illuminato Direttore di “Viva la Fifa”, trattenuto a casa da motivi idraulici, hanno assediato il Moratti chiedendogli della cessione della società e se risulta vero che i cinesi si sono inseriti nella trattativa.

 

“L’accordo con i cinesi è da escludere per motivi tecnici, ha risposto il patron. Ho faticato a fargli capire che non si può giocare in Italia con un modulo Feng-Sciui e che lo spostamento della sede legale dell’Inter a Prato creerebbe della disaffezione ai tifosi interisti, anche se abituati a cose peggiori da quando ho comprato l’Inter. Ma il vero motivo per il mancato accordo è stata l’intenzione dei cinesi di acquistare la squadra per copiarla”. Di peggio non potremmo fare, è la loro convenzione.

 

Allora Presidente la squadra sarà venduta all’indonesiano? Non è ancora certo, ha risposto il Moratti. Aspetto una telefonata da Papa Francesco.

 

Gli allenatori si conoscono, si rispettano e si temono. Antonio Conte tesse le lodi del collega, ricordando: Quando perse la finale di super coppa con il Napoli, non si presentò alla premiazione. Io l’ho capito e glielo anche detto: Arrivare ultimi in una competizione, non è bello.

Mazzarri riconosce il lavoro fatto dal salentino: Quando le mie squadre giocavano con il 3-5-2, Antonio Conte non portava ancora il parrucchino!

 

Le due squadre sono le stesse schierate nell’ultima giornata pre-Nazionale. Antonio Conte ha recuperato Barzagli e purtroppo, anche Vucinic. L’Inter si affida ai rivalutati Ricchi Alvarez e Gionatan.

 

La composizione arbitrale è diretta da Orsato, con evidente e somma sorpresa di Pavel Nedved che in tribuna chiedeva che fine aveva fatto Rodomonti. Anche Buffon rimane sorpreso e sconcertato quando vede Icardi sedersi sulla panchina dell’Inter: l’ho venduto nel fantacalcio, si giustificherà a fine gara.

 

La partita inizia con molto senso tattico: L’Inter è preoccupata dal contropiede juventino, Licchistain di stare abbastanza da Conte. Al 13’ la prima azione da gol di Nagatomo che con un sinistro al volo di collo esterno, imparato nei lunghi ritiri con Zaccheroni, impegna Buffon che para alla sua sinistra.

 

Al 17’ Orsato ammonisce Licchistain dopo aver graziato Vidal che aveva precedentemente abbattuto Jesus. Conte la prende bene e manda Isla a riscaldarsi.

 

Al 31’ la Juve risponde con Pogbà, che su lancio perfetto di Pirlo, si presenta solo davanti al portiere calciando debolmente. Subito dopo, sulla ripartenza, Licchistain rischia il secondo giallo. Antonio Conte urla ad Isla di accelerare il riscaldamento.

 

Finisce il primo tempo: 0-0.

 

La ripresa inizia con una sorpresa inaspettata nelle file della Juventus: Isla sostituisce Licchistain.

 

Al 7’ Palasio con un colpo di testa impegna Buffon. Al 15’ Tevez tenta la fuga e serve Vidal che tira a lato. Il labiale di Vucinic è indecifrabile e Boskov non è a San Siro.

 

Al 27’ entra Icardi sostituendo Taider. Buffon chiede l’intervento del medico sociale ma gli riferiscono che Agricola non fa parte più dello staff. Bonucci, a nome di tutta la difesa, gli giura che non lo perderanno d’occhio.

 

Infatti, un minuto dopo, Chiellini perde un contrasto con Ricchi Alvarez e non riesce ad abbatterlo nel contropiede, mettendo a rischio la sua partecipazione ai mondiali del Brasile.

 

Ricchi lancia lungo Icardi su cui Bonucci non chiude. L’argentino si presenta solo davanti a Buffon, nonostante l’estremo e generoso tentativo di Barzagli che ha fatto una diagonale lunghissima, e lo trafigge. A fine gara, Chiellini rivela che lui aveva fatto le corna al momento del giuramento.

 

Mazzarri gongola e stringe i pugni. Purtroppo per lui non ha un allenatore in seconda come Angelo Alessio che ha costretto Conte a scrivere ogni giorno 100 pagine di quaderno a righe di seconda elementare in bella scrittura con la frase: “Quando sei in vantaggio, togli una punta e rinforza la difesa”.

 

D’altronde non ne avrebbe avuto il tempo. Infatti 80” secondi dopo Asomaoà, stranamente tenta un’azione sulla sinistra fino alla linea di fondo, marcato strettamente da Gionatan che stranamente non riesce nemmeno a mettere la palla in corner. Assist a rientrare su Vidal che, dal dischetto del rigore, pur circondato da quattro difensori, incrocia di sinistro e piazza la palla all’angolo alla sinistra di Andanovic. 1-1.

 

L’Inter va in bambola e la Juve tenta il raddoppio con Tevez che manda di poco a lato. Subito dopo Isla, da pochi passi, sbaglia clamorosamente davanti al portiere, mandando a lato di esterno destro. Il labiale di Conte non lascia dubbi: “Marotta, ti avevo detto di darlo via anche gratis”. Il D.G., a fine partita dichiarerà: Quelli dell’Inter sono stupidi ma non fino a questo punto.

 

La Juve controlla la partita e Conte, al 42’ gioca il colpo a sorpresa: dentro Padoin al posto di Pirlo, per spostare al centro Pogbà.

 

Un minuto dopo, Pogbà e Vidal non riescono a segnare da pochi passi. Finisce 1-1.

Migliore in campo: Rodomonti.

 

Ipdà.


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