Vogliamo ribadire il senso che Crescenzio Cane ha inteso dare alla sua attività di poeta e di pittore , la matrice umana e tematica di quanto C. ha scritto nell’ arco di un quarantennio.
E tanto ci lascia in eredità:
“L’innominato potere occulto oggi comanda il Paese”, l’ “emergenza” continua, suoni l’allarme contro chi attenta alla “nostra umana dignità”, perché il grembo di cui si nutre il fascismo (con o senza l’orbace) è ancora troppo fecondo.
E’ tempo di prepararci ad altra fede
di sederci finalmente e ascoltare la nostra
sacra memoria collettiva di spulciare
uno ad uno tutti i torti
senza paura svegliare i nostri morti
e ascoltare finalmente i loro cuori.
Scrivere qui è una sacra maledizione
che mi porto per tutta la vita
è come una vergogna che mi fa
fuggire dalla gente per incontrarmi
con me stesso dove il tempo ritrovato
è come una malattia che chiede vendetta.
E’ sdegno perché questo terzo mondo
è l’immagine esatta che i ricchi vogliono
le mie parole desiderano essere armi
di quelle che un’antica sapienza
chiama coscienza intollerante tra
una rabbia che degrada e un minerale
parlante che eccita le coscienze
appunto sogni terribili e ragioni travolgenti.
C.Cane, dalla Memoria Collettiva, ‘87
Presentazione Nicola Lo Bianco
Centro Studi Nicolò Barbato, Partinico(PA)
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