Magazine Cultura

La memoria collettiva, poesia

Creato il 21 febbraio 2014 da Nicolaief

Vogliamo ribadire il senso che Crescenzio Cane ha inteso dare alla sua attività di poeta e di pittore , la matrice umana e tematica di quanto C. ha scritto nell’ arco di un quarantennio.

E tanto ci lascia in eredità:

L’innominato potere occulto oggi comanda il Paese”, l’ “emergenza” continua, suoni l’allarme contro chi attenta alla “nostra umana dignità”, perché il grembo di cui si nutre il fascismo (con o senza l’orbace) è ancora troppo fecondo.

E’ tempo di prepararci ad altra fede

 di sederci finalmente e ascoltare la nostra

sacra memoria collettiva di spulciare

 uno ad uno tutti i torti

senza paura svegliare i nostri morti

 e ascoltare finalmente i loro cuori.

 

Scrivere qui è una sacra maledizione

che mi porto per tutta la vita

è come una vergogna che mi fa

fuggire dalla gente per incontrarmi

con me stesso dove il tempo ritrovato

è come una malattia che chiede vendetta.

 

E’ sdegno perché questo terzo mondo

è l’immagine esatta che i ricchi vogliono

le mie parole desiderano essere armi

di quelle che un’antica sapienza

chiama coscienza intollerante tra

una rabbia che degrada e un minerale

parlante che eccita le coscienze

appunto sogni terribili e ragioni travolgenti.

 C.Cane, dalla  Memoria Collettiva, ‘87

 Presentazione Nicola Lo Bianco

Centro Studi Nicolò Barbato, Partinico(PA)


Archiviato in:poetici appuntamenti Tagged: memoria collettiva, terzo mondo

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine