Franco Luceri. Se da millenni, tutto ciò che è “umano”, non è più opera “naturale” del Creato, ma è culturalmente indotto e modellato, prima dalla formazione e poi dalla informazione, non pensate che sia più onesto che la cultura si assuma (al pari della politica e della giustizia) le sue responsabilità?
Perché chiamare le variabili impazzite, “componente umana”, (vedi co-pilota dell’Airbus che ha fatto una strage per suicidarsi, e sempre che sia lui il vero responsabile), è un tentativo puerile di scaricare sul Padreterno la responsabilità dei cervelli bacati in produzione intensiva nel mondo della cultura, e talmente cresciuti di numero, che in Italia si è ormai costretti a riclassificare gli incidenti stradali mortali, come omicidi colposi o dolosi.
Che io sappia il Padreterno non ha mai fatto nascere automobilisti muniti di licenza d’uccidere sotto forma di patente, né piloti di airbus stragisti. Allora, vogliamo smetterla di incriminare ossessivamente solo politici, giudici e burocrati per il mal funzionamento dei sistemi sociali?
Perché chiedere politica e giustizia intelligente a chi governa, va benissimo se il mondo della cultura sta formando cervelli degni di questo nome, popoli intelligenti e onesti (governabili solo con politica intelligente e onesta), ma se ha una ricca e crescente produzione di “variabili impazzite”, di imponderabili “componenti umane”, che sfuggono a “regole, protocolli, abilitazioni e tecnologie”, come dice il bravo dott. Sallusti direttore de il Giornale, allora gli intellettuali provino a chiamare il tutto AVARIE CULTURALI e incomincino a fare autocritica che non guasta mai, perché di quelle AVARIE, la politica, la giustizia e la burocrazia sono vittime, pure quando sono carnefici.
Le uniche risorse umane imputabili al Padreterno sono quelle che alla laurea hanno preferito l’analfabetismo: la cultura e l’intelligenza naturale; e non mi risulta che oggi i peggiori guasti siano imputabili agli ignoranti, ma agli istruiti, ai laureati, ai dottori, ai professori, ai presidenti, ai cacasenno a casaccio.
Un “ignoto cretino” co-pilota di airbus (sempre che sia lui il responsabile) ha sterminato 149 persone per diventare “cretino noto”. Voleva che il mondo dell’informazione mondiale si occupasse solo di lui (così dicono i media). Voleva fare carriera come pilota e magari entrare nei libri di storia come genio, ma potendo entrarci solo come matto assassino, in otto minuti, portando a termine una strage, ha programmato e messo in moto la stupida macchina dell’informazione mondiale, (sempre a caccia di mentecatti), che sta parlando e parlerà gratuitamente dell’idiota in questione, per mesi, anni e decenni, classificandolo matto, variabile impazzita, “componente umana” imponderabile.
Ma in quel soggetto, (magari avariato all’origine) il delirio di onnipotenza che lo ha spinto a suicidarsi in maniera così plateale, sterminando altri 149 innocenti, per attirare su di sé l’attenzione mondiale, non è naturale, è culturalmente indotto. Chi gli ha dato l’istruzione, il titolo di pilota e messo in mano quel “arma airbus“, almeno in parte, sulla sua coscienza, il peso di quelle povere vittime dovrebbe incominciare a sentirselo.
A questo mondo gli idioti sono un danno costante perché molto ignoranti e poco produttivi; ma istruirgli l’unico neurone rincoglionito che posseggono, fino a farne delle bombe culturali rapaci, devastanti o assassine, a naso mi sembra poco intelligente. Ma fate voi!!!
Featured image, logo.