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La metamorfosi dei globes: da "alternativi" a "glamour", con qualche scivolone...

Creato il 11 gennaio 2016 da Kelvin

metamorfosi globes:

Il cast e la produzione di "The Revenant", trionfatore ai 73. Golden Globes

Ormai, è risaputo, non ho più il "fisico" per fare nottata davanti alla tv. E, dico la verità, quando stamattina di buon ora ho letto i nomi dei vincitori deiGolden Globes, per un attimo ho pensato di essere finito su "Scherzi a parte"... Insomma, anche sospendendo il giudizio su Inarritu e DiCaprio (non ho ancora visto The Revenant), vedere uno Stallone preferito a Mark Rylance, o un Matt Damon trionfare su Christian Bale e Steve Carell (e, per proprietà transitiva, Sopravvissuto preferito a La Grande Scommessa), oppure la terza vittoria in quattro anni di Jennifer Lawrence (pare che ormai in tutta Hollywood sia l'unica attrice sulla piazza), confesso che mi ha creato qualche leggero scompenso! Ma poi, fatta colazione, non mi sono nemmeno stupito più di tanto. Anzi, potrei anche dire che me l'aspettavo...

metamorfosi globes:

Alejandro G. Inarritu e Leonardo DiCaprio, entrambi vincitori

Infatti, i Golden Globes assegnati stanotte non sono altro che il frutto della profonda metamorfosi che questi premi hanno subìto nel corso degli anni, mutando profondamente pelle: fino a poco tempo fa i Globes (che, ricordiamolo, sono i riconoscimenti assegnati dalla stampa estera presente a Los Angeles) erano considerati i premi "alternativi" al "sistema" hollywoodiano, cioè agli Oscar, se vogliamo più "indipendenti" (nel senso che non sono - o non dovrebbero  essere - strettamente condizionati dalle logiche commerciali dell'Academy) e quindi, in teoria, anche più vicini ai gusti di noi europei. Solo che da qualche tempo, appunto, non è più così: i Golden Globes si sono ormai anch'essi convertiti al "glamour" e allo star-system (per ragioni economiche, di visibilità, di prestigio, di marketing...) e i nomi dei vincitori vengono di conseguenza.
Lo ripeto, devo ancora vedere The Revenant e non ho ragione di dubitare che sia il favorito numero uno anche per la corsa agli Oscar (anche perchè, sinceramente, i suoi principali antagonisti, ovvero Carol e Il caso Spotlight, non è che siano poi 'sti gran capolavori...), così come mi auguro davvero che il premio a Leonardo DiCaprio (il terzo anche per lui) sia il viatico per fargli vincere finalmente la statuetta più importante. La merita a prescindere, e va bene così. Detto questo, ribadisco di avere forti perplessità su altre categorie: il premio a Matt Damon per Sopravvissuto è oggettivamente esagerato (specie in una cinquina dove ci sono Christian Bale, Steve Carell, Al Pacino e Mark Ruffalo, a mio giudizio tutti più meritevoli di lui), così come il film stesso è stato premiato oltre i suoi meriti: Sopravvissuto è una pellicola furba e gradevole, diretta da un Ridley Scott in discreta forma, ma mi lascia basito che sia stato preferito a un autentico capolavoro come La Grande Scommessa (a breve la recensione...)

metamorfosi globes:

Jennifer Lawrence, miglior attrice brillante per "Joy"

Tra le attrici, vince (ancora!) Jennifer Lawrence, e stavolta, al terzo tentativo, riesce pure a salire sul palco senza cadere! In verità, non è che avesse una gran concorrenza: i Golden Globes, come è noto, assegnano due premi diversi per film drammatici e commedie, e i "nomi grossi" erano tutti nella categoria drama, dove ha vinto la semisconosciuta Brie Larson (protagonista di un piccolo film molto accreditato: Room) che ha messo in riga colleghe ben più quotate come Cate Blanchett, Rooney Mara, Saoirse Ronan e Alicia Vikander. E sicuramente per la bella Jen agli Oscar, dove le categorie sono unificate, sarà parecchio più dura. "Surreale", dicevamo, anche il premio al miglior attore non protagonista: con tutto il bene che posso volere (e gliene voglio davvero!) al buon Sly Stallone, faccio fatica a pensare che il suo ruolo in Creed possa essere superiore a quello di Mark Rylance ne Il ponte delle spie... magari azzeccato, ma anche un pochino scontato, invece, il Globe a Kate Winslet per il biopic su Steve Jobs (che si è aggiudicato anche il premio per la sceneggiatura, andato ad Aaron Sorkin: e qui nulla da eccepire, Sorkin è forse il miglior writer vivente). 

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Sylvester Stallone, premiato per "Creed"

Detto poi della vittoria di Ennio Morricone tra i compositori (unico premio per The Hateful Eight di Tarantino) e quella di Inside Out tra i cartoni, non resta che prepararci al prossimo appuntamento della "award season", cioè le nomination per l'Oscar. Non dovremo aspettare molto: domattina, all'alba, conosceremo anche le candidature al premio più importante e trarremo altre conclusioni. Stay tuned!!
TUTTI I VINCITORI DEI GOLDEN GLOBES (SEZIONE CINEMA)
Miglior film drammatico: THE REVENANT di Alejandro Gonzalez InarrituMiglior attore film drammatico: LEONARDO DI CAPRIO (The Revenant)Miglior attrice film drammatico: BRIE LARSON (Room)
Miglior film commedia/musical: SOPRAVVISSUTO di Ridley ScottMiglior attore film commedia/musical: MATT DAMON (Sopravvissuto)Miglior attrice film commedia/musical: JENNIFER LAWRENCE (Joy)
Miglior attore non protagonista: SYLVESTER STALLONE (Creed)Miglior attrice non protagonista: KATE WINSLET (Steve Jobs)
Miglior regia: ALEJANDRO GONZALEZ INARRITU (The Revenant)Miglior sceneggiatura: AARON SORKIN (Steve Jobs)Miglior colonna sonora: ENNIO MORRICONE (The Hateful Eight)Miglior canzone originale: "WRITING'S ON THE WALL" di Sam Smith, Jimmy Napes (Spectre)
Miglior film straniero: IL FIGLIO DI SAUL (Ungheria) di Laszlo Nemes

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