Magazine Cultura

la meticolosa adorazione dell’oggetto #8: Lighthouse

Creato il 11 agosto 2012 da Matteocarrera

la meticolosa adorazione dell’oggetto #8: LighthouseI fari, oppure lighthouse che fa più mainstream, mi hanno sempre affascinato. Fondamentalmente per ciò che rappresentano e per l’immagine che trasmettono. Il faro serve di notte ad avvisare i naviganti della loro prossimità alla costa. Sono spesso isolati e collocati o su una piccola isola o nella punta più estrema della costa, la più vicina all’orizzonte. Sono oggetti che servono a qualcosa, quindi. Evitano, cioè, che le imbarcazioni si schiantino contro qualche scoglio, o isolotto, o costa durante le notti buie. Ma il faro ha secondo me anche un ruolo molto simbolico; trasmette cioè qualcosa: una sensazione. La cosa interessante è che il faro è ambivalente, nella sua solitudine.

Mi spiego meglio: il faro è sicuramente un valido aiuto, ha una sua utilità e di certo i marinai al largo che lo vedono si sentono rassicurati. Un po’ perchè finalmente grazie alla luce del faro, di notte, posso dire: terra! terra! pur non vedendola; un po’ perchè, grazie al faro, sanno che la terra è lì e che non devono calare la tensione e l’attenzione, perchè il faro sì li rasserena che sono vicini alla costa, ma li avverte anche che la costa -e non solo il mare- può essere pericolosa, quindi in guardia!

E’ interessante questa duplice funzione, che si manifesta contemporaneamente: sei al sicuro perchè sei arrivato, ma stai attento perchè stai arrivando. In fondo anche il facile dualismo tra mare e terra, dove spesso la terra è salvezza e sicurezza. Grazie alla funzionalità ambivalente del faro si tinge, invece, di sfumature meno marcate e più labili. Anche la terra sa essere pericolosa e non solo salvifica. A volte, ci ricorda, meglio cavalcare qualche onda in più che andare diritti e incoscienti verso la costa.

la meticolosa adorazione dell’oggetto #8: Lighthouse

E poi il faro è bello perchè è solo. Fa il suo lavoro in solitudine, per conto proprio, senza lamentarsi e senza chiedere niente a nessuno. Vive e lavora quasi in autonomia assoluta, e se la cava bene. E’ costruito là, nella punta estrema del mondo, e si sviluppa verticalmente: unico e ultimo baluardo contro l’irruenza delle onde, impavido eroe che si carica di un così pesante e importante fardello: proteggere la terra dalle inondazioni marine. Non solo l’architettura dei fari, ma anche la loro ubicazione, la loro funzione hanno dei tratti romantici ed epici che ogni volta, quando vedo una fotografia di un faro, mi lasciano estasiato e sognante.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :