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La mia Angela

Creato il 30 luglio 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

di Iannozzi Giuseppe

E l’estate è passata.
Ma la vita continua a crescere. Come sempre. E non c’è sgomento né sorpresa: un uomo è stato sepolto accanto alla tomba d’una donna.
Sono andato a trovarli ieri: non sembravano troppo contrariati, anche se entrambi avevano il loro bel soffrire. I fiori m’hanno pregato di portarmeli via: erano così stanchi di crisantemi e rose. Mai un tulipano! Non mi sono trattenuto molto: un cappello rosso ha attirato la mia attenzione. Io la conoscevo: lei veste sempre di rosso. L’ho inseguita fra gli avelli, ma più correvo più lei s’allontanava. Mi sono fermato davanti a un angelo e alla sua spada: era un bel sepolcro, anche se invaso dalle sterpaglie. Mi sono addossato a esso: il marmo era caldo quasi, come la carne appena morta.
”Allora! Come stanno loro?”
Alzo lo sguardo: è lei.
“Non male. Solo i fiori non gli vanno.”
“Lo sospettavo. E loro sanno di noi?”
”Ormai sanno tutto. Di me. Di te.”
“Lo credi davvero?” E sorride, maliziosa, invitante.
L’abbiamo fatto riparati dall’ombra dell’angelo, in piedi, alla boia d’un Giuda.
“Adesso devo andare!” E s’aggiusta le mutandine e la gonna, mentre io osservo le sue gambe ma non il volto.
Alzo, un’altra volta, lo sguardo su di lei: non c’era già più. Però l’angelo è ancora caldo, di vita appena morta, o appena svegliatasi. O travasata dai nostri corpi.
Quand’ero vivo non ho mai amato così tanto e bene. Ma sarà stata anche colpa dell’inverno che spinge a stringersi ad altri corpi.


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