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Sono anni che voglio scendere nelle gallerie romane di Lisbona, ma ogni volta che vedevo la chilometrica fila e le ore di attesa per entrare, la mia voglia svaniva. Quest’anno finalmente hanno adottato un sistema di prenotazione a scaglioni, così da evitare il più possibile le file e le ore di attesa. Devo ammettere che è stato ben organizzato, anche se abbiamo aspettato più di 1 ora e mezza, rispetto alle solite 5 ore, direi che come prima esperienza è stata un successo.
Per chi non lo sapesse le gallerie romane della città sono visitabili un’unica volta l’anno, sempre a fine settembre. Stanno pensando di poterle aprire permanentemente ma non conoscono ancora i danni che potrebbero causare alla strattura e agli edifici su di esse costruiti. Lasciamo in pace quello che hanno costruito i romani che di ingegneria delle costruzioni ne sapevano molto più di noi, oggi nel 2015. Non ci credete? Nel 1755, mentre la Lisbona della superfice si sgretolava a suon di terremoto, le gallerie rimasero intatte.
Nel corso degli anni molte furono le teorie su cosa fossero e a cosa servissero queste gallerie. Oggi, sfatato il mito di pseudo terme, sono state identificate come un criptoportico. Sebbene il nome sia in parte greco e significhi portico coperto, tuttavia l’applicazione di questo edificio, se non pure l’invenzione, è prettamente romana e presuppone l’uso completo della vòlta in muratura (fonto: Enciclopedia Trecani). Quindi si tratta di piattaforme artificiali sulle quali si costruivano gli edifici. Abbastanza ironico pensare che proprio grazie al terremoto del 1755 che si scoprirono queste gallerie sotterranee. La loro datazione risale all’imperatore Augusto, tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Sono composte da corridoi paralleli con 3 metri di altezza e dai 2 ai 3 metri di larghezza, le pareti sono piane e verticali con tanto di archi a volta.
Sarò sincera non credo valga la pena aspettare per la visita, gli unici ambienti accessibili sono due sale (il termine è errato ma concedetemelo per semplificare) e un passaggio basso che congiunge questi due ambienti (guardate il video).
Non aspetattevi di trovare decorazioni o affini perché le “gallerie”, come vi scrivevo sopra, sono appena delle strutture di rinforzo sulle quali edificare. Nel caso voleste visitarle, quell’unica volta all’anno, ricordatevi di prenotare via email. La visita dura circa 20 minuti e si accede da una botola situata ad angolo tra Rua da Conceição e Rua da Prata.
La sconsiglio vivamente a chi soffre di claustrofobia e chi soffre di mobilità ridotta, se siete asmatici portatevi il vostro SOS, nelle gallerie è molto umido e si fa fatica a respirare. Non dimenticatevi inoltre di calzate scarpe chiuse ed impermeabili, ci sono alcuni punti con diverse pozzanghere che non riuscirete ad evitare.
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