
Dopo due mesi di filosofia di vita alimentare vegan, che coincide con quella delle intolleranza alimentari, visto che sono intollerante al latte e non solo, e sono vegetariana di mio (interrotta purtroppo per un mese all'incirca ma ripristinata da oggi) posso intanto dirvi quello che ho notato durante e dopo che l'ho interrotta.
Fisicamente: dopo due mesi le analisi di sangue andavano benissimo e il colesterolo non era più alto; la pelle, sopratutto quella del viso, ha smesso con i rossori ei bruciori; è diventata rosea e luminosa; senza abbronzatura posso dire che il fondotinta non serviva proprio a niente e infatti non l'ho mai messo, senza un filo di trucco mi sentivo dire spesso "come sei bella!"; le gengive sempre rosse e infiammate sono diventate rosa e ho potuto fare i due interventi odontoiatrici che aspettavo da tre anni proprio perché le gengive non guarivano; l'emicrania è diminuita sensibilmente; e per due mesi è tutto quello che vi posso dire, ma visto che ricomincio spero di potervi dire cosa succede dopo un anno.
Psicologicamente: se da una parte ero riuscita a gustare nuovi piatti, la mancanza di latticini era terribile e la soya non mi ha mai dato nessun piacere gustativo... devo dire che è molto difficile seguire una dieta senza derivati animali prima perché li adoro, sono il mio cibo dell'infanzia, e poi perché è complicato mangiare ovunque, andare ad un supermercato per me è una sofferenza senza potere avvicinarsi ai derivati animali. Comunque, devo dire che aiuta molto sapere di fare bene a te e al pianeta, questo ti stimola veramente ad andare avanti (fino a quando, ammeto di non saperlo, non ho ancora capito se il crollo è inevitabile o se ci si abitua ad altri cibi fino a non desiderare quello che si ama).
Riguardo alla perdita di peso è stata irrelevante, 1 kg nel primo mese e poi basta; il fatto è che essere vegan di per sé non fa dimagrire; se pensiamo che la frutta secca oleosa di cui faccio vere scorpacciate è più calorica del cioccolato capiremo che è tutto una questione di quantità; in questi due mesi il mio pensiero non era il dimagrimento bensì quello di riuscire nell'impresa non facile di vivere senza i miei cibi preferiti.Ho smesso questa alimentazione (potete sapere il perché leggendo gli ultimi tre articoli) per circa un mese e il risultato è stato: l'emicranea è tornata ferocemente e così le reazioni cutanee tant'è che ho dovuto riprendere ad usare esclusivamente le creme senza conservanti a cui devo ricorrere regolarmente; la pelle sempre più reattiva ha perso luminosità e al posto di un incarnato roseo ho dei rossori che denotano il disagio dell'epidermide; dolori addominali e l'insonnia acutizata. Di più non posso dire, non ho fatto analisi del sangue ma penso che i risultati parlino da soli.
Comunque, una cosa positiva c'e stata, dal momento in cui non ho fatto né diete né subìto alcuna restrizione, ho cominciato a selezionare con il palato solo quello che mi piaceva di più, per esempio se ho delle creme caramel in casa e sono a dieta, ad un certo punto le mangio tutte anche se quella marca non mi piace, invece senza costrizioni (metodo dell Dott. Zermati) non le tocco, magari vado a comprare i miei creme caramel preferiti e a quel punto ne mangio solo una.
Conclusione, se ritorno vegan è perché come filosofia di vita alimentare l'ho sentita giusta per me fisicamente e per il prossimo, nonostante le difficoltà e quasi sicuramente cascherò su un bicchiere di latte, sulla mia torta preferita... (e questo è se reggerò psicologicamente a vivere senza i miei cibi preferiti, cosa non evidente, e tra l'altro sono quelli a cui sono intollerante e secondo il mio medico di famiglia se mangi ciò a cui sei intollerante non dimagrisci e non guarisci dai tuoi disturbi, insomma un bel gratta capo); ma pazienza mi rialzerò come sto facendo ora e ricomincerò ispirandomi ad Elizabeth Taylor che di volte ne è caduta tante e non solo riguardo all'alimentazione, ma si è sempre rialzata.Grazie Elizabeth





