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La mia festa della mamma

Da Robedamamma @robedamamma

La mia festa della mamma

Questa non è evidentemente la mia prima festa della mamma. Però è la prima volta che un cosino ampiamente sotto il metro d’altezza mi si presenta con l’aria impettita e un fagottino in mano dicendomi “Auguri mamma!”. Che fa il suo bell’effetto anche solo così.

Ma andiamo a scoprire cosa conteneva il kit felice festa della mamma creato dalle sapienti mani marmocchie in quel della scuolina di Paesello.

N.1. Il regalo

Trattasi di strofinaccio decorato a mano. No, perchè i papà per la loro festa hanno ricevuto un portachiavi. Che quelli si sa sono uomini di mondo e stanno sempre a zonzo. Invece arriva la festa della mamma e zac, pezzetta per asciugare i piatti. Mica che credevi di andartene in giro a far bagordi. No! Zitta e muta in cucina a sgobbare. E va bè.

N. 2 Il disegno

La mia festa della mamma

Argutamente nascosto all’interno di un bellissimo bigliettino, ti spunta fuori l’opera d’arte astratta che ti lascia senza fiato. In tutti i sensi. No, è che io volevo dire “Amore, ma è bellissimo, davvero, sei stata proprio brava”. È che mentre aprivo bocca nella mia mente passava a caratteri cubitali la scritta “Oh mamma santa“. Così, tanto per stare in tema. Certo c’ho un bello stacco di coscia eh, niente da dire. Ma il parrucchino a mo’ d’ascella e le braccia che mi spuntano ad altezza orecchio, ecco, m’inquietano. E così mi sono limitata a dire “graaaaaazie“, strascicando la a così a lungo, che chiunque nel raggio di duecentomila chilometri avrebbe capito che stavo bluffando. Va bè, lei no. E comunque devo dire che forse alla Marmocchia è andata pure peggio. Guardatela. Pare Chobin, porella.

Ma la cosa che mi ha reso più fiera è che accanto a questa meraviglia dell’astrattismo campeggiava la scritta: “la mia mamma è brava perchè mi fa scegliere i vestiti“.

Cioè, voi capite. Non perchè mi occupo di lei sette giorni su sette, giorno e notte, perchè la consolo quando piange, la curo quando sta male, l’ascolto quando delira, l’abbraccio quando ha paura, le leggo tonnellate di libri tutte le sere e mi presto alle nano-attività ludiche anche quando preferirei farmi la Salerno-Reggio Calabria in ginocchio sui ceci. No.

E allora amiche care da domani qui si chiudono i battenti, incrocio le braccia e mi concentro solo su quest’unica attività: lasciarle scegliere i vestiti da indossare. Che, scusate, ma nel cambio ci guadagno. E non poco.

N. 3 La poesia

La mia festa della mamma

E poi, in questi giorni in cui i suoi umori oscillano tra l’isterico-capriccioso-nervoso-lamentevole, nonchè irragionevole (ché manco io quand’ero incinta ho saputo fare di meglio), lei ti si accozza a mo’ di koala e ti butta lì con la sua solita noncuranza, che fa sembrare tutto possibile se non altamente probabile, un verso a caso che fa così:

Per quando sei triste ti regalo un sorriso

e per quando sei felice un segreto tutto mio:

“sono felice anch’io”.

Buona festa della mamma a tutte voi. Questo è il nostro giorno. Ricordiamoci, nel provare sempre a fare del nostro meglio, che loro ci amano lo stesso. Anche se siamo mamme imperfette e commettiamo innumerevoli errori. Anche quando siamo stanche e diventiamo nervose. Anche quando li sgridiamo e ci rimangono male. Quando non li ascoltiamo o non li capiamo.

E se non è magia questa, ditemi voi allora che cos’è!


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