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La mia gatta.

Da Wising
La mia gatta.Ieri, dopo 15 anni di bella e onorata compagnia, la mia gatta se n'è andata.
E' stata poco bene due giorni, come se la vecchiaia le fosse crollata addosso di un colpo, come se davvero ogni energia fosse improvvisamente venuta meno.
Volevo, proprio ieri, portarla dal veterinario, ma niente, ha fatto prima lei.
Comunque la si pensi sugli animali, sia che si sia fanatici e a tratti esagerati, sia che si prenda emotiva distanza (sono solo animali), se convivi tanto tempo con loro lo sai che sono parte della famiglia. sai anche che ti dispiacerà da matti quando se ne andranno, presto o tardi che sia.
E così è.
Entrando a casa ieri, l'abbiamo trovata Cigolino e io. Lui ha pensato dormisse e mi ha fatto segno di fare silenzio.
Non ho ritenuto di affrontare in quella una spiegazione più o meno fantasiosa del termine della vita.
Il gatto è una presenza costante nella mia vita. Il primo è venuto a vivere con noi che avevo 6 anni e da allora un gatto, di razza o meno, trovato, regalato, comprato, c'è sempre stato.
Gatti e bambini, se il gatto è di buon carattere, è un bel binomio, divertente.
Cigolino ha imparato in fretta a non tirare la coda, a muoversi lentamente nelle carezze a trattarli bene. Trovo che la presenza di animali in casa sia educativa. Un bimbo più grande impara anche a prendersi cura dell'animale di casa, sviluppando senso di responsabilità e inclinazione alla condivisione.
Adesso resta con noi il gattone, anche lui 15enne. Che sarà sorvegliato specialissimo in questi giorni: i gatti ricordano e soffrono di qualcosa molto simile alla malinconia, sentono "la mancanza".
Per cui coccole a profusione e qualche vizio in più.
Enigmatico, il gatto è affine a quelle strane cose che l'uomo non può vedere. È lo spirito dell'antico Egitto, depositario dei racconti a noi giunti dalle città dimenticate delle terre di Meroe e Ophir. È parente dei signori della giungla, erede dell'Africa oscura e feroce. La Sfinge è sua cugina, e lui parla la sua lingua; ma il gatto è più vecchio della Sfinge, e ricorda ciò che lei ha dimenticato.
Howard Phillips Lovecraft, I gatti di Ulthar, 1920



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