Nel primo inverno la nostra proprietà completamente isolata non è stata per poco sfiorata da un incendio boschivo, le cui fiamme altissime toccavano il cielo a pochi metri dai nostri confini. E’ successo di notte, mentre eravamo a letto. Mi ha svegliato un rombo sordo proveniente dall’esterno. Ho subito pensato a un temporale, ma aprendo la porta sono rimasta senza fiato. Davanti a me s’innalzava una cortina di fumo rossastro che crepitava; il rumore era assordante e mi sono resa conto che non si trattava di un temporale. Battendo i denti ho svegliato mio marito e sono appena riuscita a balbettare: “Sta bruciando tutto!” Abbiamo immediatamente chiamato i pompieri e siamo rimasti abbracciati tremebondi in stato di shock.
C’è voluto un po’ perché arrivassero, poiché la strada per raggiungerci non era ancora stata asfaltata e non era illuminata. Sono riusciti a spegnere le fiamme, che non erano poi così vicine come pareva per illusione ottica notturna. Ci hanno comunque raccomandato di dormire a turno, dato che l’incendio avrebbe potuto riprendere. Una notte d’inferno.
Gli incendi accidentali sono spesso alimentati dal vento forte – ecco il secondo elemento di rischio – che può essere violento nella nostra zona. Si tratta di vortici burrascosi, che soffiano particolarmente in inverno, ma anche nel corso dell’anno. Talvolta sradicano alberelli, spezzano vecchi tronchi, mandando schegge a grandi distanze; sono particolarmente dannosi appena prima del raccolto, quando spezzano rami e portano via frutti, compromettendo la resa.
Al largo del golfo non è raro osservare altissime trombe d’aria e trombe d’acqua; fortunatamente pare che non raggiungano mai la terra ferma.
A valle è un’altra storia. L’elemento acqua e l’elemento terra si combinano causando alcuni dei peggiori disastri attuali. Calamità naturali hanno colpito molti dei paesi confinanti; i torrenti si sono riempiti e hanno scavalcato gli argini, allagando strade, cantine, garage, campi; trascinando via auto, biciclette, riempiendo bacini e porti di detriti e provocando vittime e morti. La natura può essere mostruosa, specialmente se aiutata dall’incuria umana.
Oltre agli elementi naturali, siamo anche stati vittime di un malefico virus influenzale all’inizio della nostra vita in questa casa. E’ stata la peggior influenza che ci ha mai colpito, e che ci ha lasciato deboli, indolenziti, febbricitanti e incapaci di svolgere i compiti più semplici per un paio di settimane. A me ha anche lasciato in eredità uno strano disturbo, l’anosmia, cioè l’incapacità a percepire gli odori, che è durata diversi anni e da cui non sono mai completamente uscita. Per questo motivo ci vacciniamo regolarmente contro l’influenza e da allora non ne prendiamo una.
Sono ancora felice di abitare nella casa dei miei sogni? Certamente. Vi sfido a farmi cambiare idea.
DaniBlue
17 novembre 2014