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La mia intervista alla giunti per il mio romanzo finalista!

Creato il 17 novembre 2013 da Francesca Ghiribelli @fraghi88
LA MIA INTERVISTA ALLA GIUNTI PER IL MIO ROMANZO FINALISTA!
POTETE LEGGERE E CONTINUARE A COMMENTARE LA MIA STORIA ARRIVATA IN FINALE AL CONCORSO GIUNTI SHIFT!
'KELP-IL MARE NASCONDE UN SEGRETO' DI FRAGHI88
SOLO COMMENTI VALIDI E COSTRUTTIVI!
http://www.concorsogiuntishift.it/it/
LA MIA INTERVISTA PER LA CASA EDITRICE GIUNTI DI FIRENZE!
Seconda intervista della domenica: Fraghi88 ci parla di sé e della sua storia "Kelp - Il mare nasconde un segreto".
1- Come mai hai deciso di partecipare al concorso Giunti Shift?
Sono davvero lieta di fare questa piccola intervista da parte di una nota casa editrice, come la vostra., soprattutto perché nelle vostre collane annoverate numerosi già affermati autori e molti validi scrittori emergenti, valutando stili di scrittura che spaziano sia generi tradizionali, sia generi veramente originali e del tutto innovativi. Per questo non appena sono venuta a conoscenza dell’esistenza del vostro concorso, ho subito deciso di partecipare: stavate cercando nuovi autori italiani e per noi piccoli emergenti è davvero difficile trovare concorsi così prestigiosi e gratuiti. Non mi sono persa l’occasione.
2- In quanto tempo hai scritto la tua storia?
La mia storia ‘Kelp- Il mare nasconde un segreto’, che è arrivata fra i primi 5 finalisti (cosa che non mi sarei mai aspettata e che mi ha letteralmente spiazzato per la gioia) ha impiegato poco tempo per nascere. L’idea dell’intera storia è nata in due giorni, perché ho steso i vari episodi che raccolgono la trama in un quaderno, scribacchiando velocemente le idee capitolo per capitolo. Per la stesura vera è propria sono serviti due o tre mesi. E’ stata una di quelle ispirazioni fulminee e che guidano la tua mano con una strana e intensa energia, perché non vedono l’ora di vedere scritto con soddisfazione l’epilogo della storia.
3- Riassumici in poche righe di cosa parla e raccontaci perché hai scelto di scrivere qualcosa del genere.
E’ una storia dai toni fantasy e diciamo a volte anche distopici, potrebbe apparire all’inizio quasi come una leggenda fiabesca quasi incomprensibile, che si allontana dal genere romanzesco, ma se si va più a fondo arrivando all’epilogo si trasforma in un vero e proprio racconto dai risvolti soprannaturali e con i connotati per essere anche un urban fantasy. Non c’è un vero perché nella mia scelta di scrivere questo romanzo, ma come ho detto prima è stata un’improvvisa ispirazione, l’idea di cimentarmi in un genere, in cui non mi ero mai messa alla prova, il fantasy. Voi me ne avete data l’occasione e io l’ho presa al volo. Ho ambientato il mio racconto sul mare raggruppando pochi ma fondamentali personaggi e mettendo al centro di tutto questa strana alga marina, il Kelp, e il popolo sottomarino dei Koti. Mi sembrava una ricerca fantasiosa molto particolare,singolare e originale, un po’ diversa dalle solite figure vampiresche o altre creature paranormali. Questa è la sinossi che spiega brevemente e a grandi linee la trama.
Sinossi:
Il mare aveva dato alla luce Telli nascondendo un segreto. Quel segreto le aveva donato una vita normale, ma le onde si riprendono sempre ciò che li appartiene. Il Kelp, una misteriosa alga racchiude un mondo tutto da scoprire. La curiosa convinzione per quella ragazza di essere diversa
dalla gente comune. Tempo fa, le onde le avevano portato Saari, oggi aveva trascinato fra le alghe quello strano e affascinante ragazzo.
Soltanto conoscendo un universo sottomarino e veramente singolare, la protagonista riuscirà a svelare il proprio destino e la sua particolare identità. Un mondo popolato da una nuova consapevolezza.
Un suo coetaneo sembra un semplice umano, ma nasconderà una fantastica verità.
Una creatura fuori dal comune, una storia che scopre di avere le sue origini fra gli abissi marini.
Gli umani non sono i primi abitanti ad aver popolato la Terra, ma esiste un’insolita specie, che vive nel cuore del mare da anni, e che da secoli ormai, rivendica la sua esistenza e la sua Prescelta.
4- Cosa leggi solitamente? Hai un genere o un autore/autrice che preferisci?
Amo leggere un po’ di tutto, ho cominciato amando i classici soprattutto Jane Austen, Via Col vento e altri cult come Cime Tempestose ed Anna Karenina, spaziando poi romanzi contemporanei fra cui quelli di Rosamunde Pilcher e Danielle Steel, ma amo anche i thriller psicologici, mentre mi sono avvicinata da poco a Zafòn, uno tra i mie preferiti, perché nel suo stile intreccia il mistery ad una narrativa moderna adatta ai ragazzi e agli adulti, catturando l’attenzione del lettore con ambientazioni gotiche e surreali. Ultimamente, però mi sono calata anche sugli urban fantasy, sui distopici, sul paranormal fantasy e sugli Young Adult. Ho amato molti autori famosi delle vostre collane come la Angelini, la saga ‘Paranormalmente’ e la nuovissima autrice emergente Marta Palazzesi che mi ha ‘stregato’ con la sua avvincente saga ‘La casa dei demoni’.
5- Cosa pensi dei concorsi letterari?
I concorsi letterari sono un metodo costante di mettersi alla prova, ma diciamo che quelli veramente seri e prestigiosi si contano sulla punta delle dita. Io sono nata come poetessa emergente, poi in un secondo tempo ho iniziato con romanzi e racconti, ma è stato proprio incominciando a partecipare a concorsi poetici e letterari e a tirar fuori la mia arte, che ho trovato numerosi consensi positivi. Ho finalmente compreso che lasciando tutto chiuso in un cassetto non serve, ma è bello condividere con gli altri la tua piccola arte e inaspettatamente, a volte, sorprendersi riuscendo ad avere dei riconoscimenti maggiori di ciò che speravamo. Come sempre tentar non nuoce, anche se tipi di concorsi letterari indetti da prestigiose e note case editrici, come la vostra, non si trovano spesso, per questo spero che ci saranno nuove edizioni del vostro concorso.
6- Come vivi la dimensione social della scrittura? Usi Facebook e Twitter per parlare di ciò che scrivi?
Diciamo che essendo ambassador di una vostra collana editoriale ed amando scrivere e leggere attraverso i social network ho scoperto piacevolmente tutto un mondo dedicato ai blog libreschi: giovanissimi ragazzi che dedicano il loro tempo a scrivere recensioni di libri letti, pubblicando anche periodicamente alcune simpatiche e utili rubriche, personalizzate da grafiche davvero meravigliose, quindi anche io sono stata contagiata da questo mondo e di recente mi sono unita a questo fantastico mondo virtuale, che non è altro lo specchio della meravigliosa realtà di chi ama leggere e scrivere, come me. Trovo molto utile l’uso di internet e di questi nuovi social, che se utilizzati in modo utile e intelligente, possono davvero aprire le porte di un mondo nuovo e bellissimo da seguire e ti permettono di conoscere tante persone dedite alle tue stesse passioni, riuscendo a scambiare sane opinioni e tante utili idee.
7- Pubblicare un libro cosa significa per te?
Pubblicare un libro per me significherebbe realizzare il più grande sogno che ho fin da piccola, quando ero estasiata a leggere ad occhi aperti le trame di tanti di quegli autori famosi, con cui tuttora sono cresciuta; pagina dopo pagina senti il cuore e l’anima che battono all’unisono per scoprire cosa succederà nel capitolo successivo e per arrivare fino alla fine, dove magari tirerai un sospiro di sollievo per il personaggio del cuore o asciugherai qualche lacrima per un epilogo tragico e inaspettato. Per me pubblicare non rappresenterebbe il lato più superficiale, cioè quello economico o il raggiungimento di una notorietà a livello pubblico, ma significherebbe avere il mio libro tra le mani e sorridere, perché potrei odorare il profumo di carta stampata che darebbe finalmente voce alle mie parole. Ci sarei anche io fra i titoli di una storia da ricordare e che potrebbe essere collezionata insieme ad autori già famosi e non, per poi essere conservata nella biblioteca del tempo. Potrei conoscere le emozioni di chi mi leggerà e sapere se si emozionerà come mi sono emozionata io nello scrivere la storia. Per me poter pubblicare un mio romanzo sarebbe come riflettere lo specchio del mio sogno in quello della realtà e come dice il caro Zafòn: ‘I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro.’
8- Hai una storia preferita tra le altre che hanno partecipato al concorso?
Non ho avuto il tempo di leggere tutte le 35 storie partecipanti, ma mi sono dedicata soprattutto alle altre quattro finaliste e posso dire che lo stile di scrittura di ‘Io sono Vera’, mi è piaciuto molto, anche se la trama della storia tratta la figura degli angeli, un tema che ultimamente è spesso ricorrente nei fantasy e nei paranormal; per questo a mio parere personale mi hanno colpito di più ‘Asso di picche e la Vergine rossa’, racconto in parte ambiguo, ma che ti lascia una trama molto più singolare e originale, mentre un’altra idea particolare, anche se meno innovativa, è la trama de ‘Il delfino in bicicletta’. Credo fermamente che la scelta del vincitore sia tra i tre o tra gli ultimi due che ho citato. Dico questo, perché anche se sono speranzosa, non credo assolutamente di vincere, non ne ho la presunzione. Comunque ho potuto constatare e valutare tante piccole grandi idee diverse, che rappresentano in maniera positiva i numerosi autori emergenti, finalmente soltanto italiani, che hanno partecipato al vostro concorso.
9- Parteciperesti nuovamente a un concorso simile?
Certo, parteciperei subito ad un concorso simile e spero fermamente che ci sia una prossima edizione del concorso ‘Giunti shift’. Mi auguro che allargherete la fascia d’età, perché molte persone, inclusa la sottoscritta, altrimenti non potrebbero più partecipare. E spero che oltre al genere fiction e non-fiction il concorso si possa estendere anche ad altri generi, in modo che gli autori si possano mettere alla prova anche su altre trame. Personalmente ho già molti romanzi e racconti nel cassetto già scritti, pronti a partecipare a nuove sfide. L’importante è mettersi alla prova e partecipare. Come ben sappiamo, non si può vincere sempre, perché non possiamo piacere a tutti.
10- Stai scrivendo qualcos’altro in questo momento? Progetti futuri?
Come ho già detto ho iniziato con la poesia, e questo settore è molto difficile, anche se ho avuto molti consensi, ma so che è altrettanto tosto quello della narrativa. Posso dire, però che attraverso brevi racconti ho avuto già i miei piccoli successi, ma riuscire a pubblicare è davvero difficile, soprattutto con una casa editrice nota e valida. Noi piccoli autori emergenti siamo sempre un po’ evitati dai grandi nomi di editori ricercati, per questo ho partecipato subito al vostro concorso. E continuerò a provarci, perché ho molti testi da far valutare, mi sono dedicata a romanzi di ambientazioni storiche importanti con al centro storie d’amore, poi sono andata al genere fantasy fino al contemporaneo. Ultimamente ho terminato un romanzo di duecento pagine, centrato sulla storia di una donna nella seconda guerra mondiale, una trama che narra gioie e dolori di una zingara di origini russe, che attraversa le numerose difficoltà della vita e del conflitto mondiale. Sicuramente continuerò a scrivere e a breve darò vita a qualcosa di nuovo che mi frulla già in testa. Mi auguro in futuro di riuscire in qualche modo a dare voce alla mia passione pubblicando almeno uno dei miei romanzi. Vi ringrazio calorosamente per questa intervista e per la speciale occasione avuta tramite il vostro concorso, indipendentemente da come finirà. Vi auguro un buon lavoro.
FRANCESCA GHIRIBELLI

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