Caro Direttore,
Di recente ti ho ringraziato per il risalto che hai dato alla campagna contro l’omofobia salutando, finalmente, il ritorno del Tuo giornale in prima fila nelle battaglie laiche e civili come avveniva un tempo.Il nostro Paese è attraversato da una specie di malattia collettiva che spinge nell’ombra le battaglie di libertà ed uguaglianza relegandole alla libertà di coscienza o alla secondarietà rispetto a problemi più grandi. E’ sempre inopportuno. O troppo presto. O fuori tempo.Ricordo, ovviamente non a te, ma a chi ci legge, che nei Paesi più avanzati e con il PIL se non più alto – per lo meno più equamente distribuito – il livello dei diritti civili è notevolmente più avanzato che qui. E, spesso, la crescita economica e l’ampliamento dei diritti non sono stati temporalmente separati ma sono arrivati insieme. Dentro quei diritti civili c’è anche un tema su cui l’Italia è in notevole ritardo e che è fortemente legato alla questione omosessuale, come la parità di genere.Trovate il resto sul blog de IMille.