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La mia libreria #3

Creato il 29 settembre 2013 da Marta @RosaMDeserto
Immagine Buongiorno lettori e buona domenica,
oggi i miei pensieri volano a una scelta che devo prendere. In realtà è qualcosa di sciocco, ma non so davvero che devo fare. Voi cosa ne pensate delle "rimpatriate" con vecchi compagni di scuola? A me non piacciono molto. Forse perché i rapporti si perdono con il tempo e... ammetto che non ho quella grande voglia di rivedere alcune persone. Al solo pensiero mi sento a disagio e mi viene da sbuffare. Sono sempre stata molto timida. E gli anni delle medie sono stati i più brutti per me. Però, ci penserò un altro po' prima di decidere.
Ma passiamo ad argomenti più interessanti! Continuiamo con il tour della mia libreria. Oggi vi propongo cinque nuovi titoli e mi piacerebbe parlarne con voi, per capire se leggerli o meno - in futuro -. Scusate per le foto, non sono il massimo lo so, ma è giusto per mostrare un poco le copertine.

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Di Gabriel Garcìa Màrquez ho ben due libri: "Vivere per raccontarla" e "Cent'anni di solitudine."
Il primo è un'edizione della Mondadori del 2003. Non l'ho mai letto, ma devo ammettere che non mi ha mai preso tanto, forse perché dopo aver letto Cent'anni di solitudine ho deciso di chiudere un poco con quest'autore. E ora, molti di voi mi prenderanno a martellate. Lo so, quest'ultimo è un libro che piace a moltissime persone, ma a me non ha impressionato molto positivamente. Non dico che sia brutto, anzi. E' una lunga saga familiare, con tanti eventi e troppi nomi. Sì, forse questo continuo circolo, questa storia che si ripete, questi nomi sempre uguali, mi hanno confusa. Probabilmente è un problema mio. Infatti non dico che sia una lettura da non fare, anzi. Però non mi ha presa come avrei voluto. Il realismo magico mi piace, ma... ho faticato molto ad arrivare alla fine.
Però, questo non significa che non mi darò un'altra possibilità. Appena riuscirò a trovare un po' di tempo, ho intenzione di leggere Vivere per raccontarla. Voi lo avete letto? Che mi dite a riguardo?
Ah, dimenticavo. La versione che ho io di "Cent'anni di solitudine" è sempre una pubblicazione Mondadori del 1983.
Passiamo ora a uno dei libri più importanti della nostra letteratura, che io ho leggiucchiato a scuola ma che ho intenzione di riprendere per sprofondare meglio e con più attenzione tra quelle pagine. Si sa, quando ci obbligano a leggere un libro, passa tutta l'euforia della lettura. I libri devono chiamarci e tu devi sentirti pronto a leggerli. Non trovate?
Sto parlando de "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, di cui ho una versione molto vecchia, del 1959 preciamente, e pubblicata da Feltrinelli editore (e anche una più recente, per ragazzi). Devo ammettere che ho una particolare passione per i libri "antichi". Non so perché, ma quando li vedo mi brillano gli occhi. Questa è una di quelle letture che ho rimandato a lungo, per mettere in luce quegli autori emergenti che mi hanno gentilmente inviato le loro copie. Però, come già annunciato, non appena avrò concluso con i loro libri, tornerò ai miei amati classici e ovviamente tale opera verrà presa in considerazione. Insomma, non posso essere veramente italiana se non leggo e non conosco meglio un'opera simile, no?
Poi, abbiamo "L'ombra del sole" di Wilbur Smith, pubblicato dalla TEA nel 1991. In realtà è uno di quei libri che non ho acquistato io e, se non sbaglio, di tale autore abbiamo altri titoli. In tutta sincerità, non so bene se lo leggerò. Sono curiosa sì, ma i romanzi di avventura, di ricerca, non sono proprio il mio genere preferito. Voi cosa sapete dirmi di quest'autore? Me lo consigliate?
E, per questa puntata, concludo con "Il Dolore" di Marguerite Duras, pubblicato da Giangiacomo Feltrinelli Editore, nel 1985. Leggiamo insieme la trama, perché sinceramente non l'ho mai preso troppo in considerazione. Ehm...
... questo libro racconta alcune vicende intime che hanno lacerato l'autrice all'epoca in cui militava a Parigi nella Resistenza aspettando il ritorno del marito dal campo di Dachau. Da questa esperienza traumatizzante la Duras ha tratto le sei "pièces" che compongono il volume: due racconti d'invenzione e quattro romanzi brevi autobiografici. Il più intenso dei quattro è senz'altro quello che dà il titolo al libro: cronaca scarna e feroce dell'interminabile attesa del marito, dell'arrivo di lui ridotto a una larva e del suo miracoloso ritorno alla vita. ...
Direi che mi interessa. Sì. Vai così, Marta. Altri libri da leggere.
Allora, che cosa mi dite circa questi libri? Li avete mai letti? Me li consigliate?
Per stamattina è tutto, lettori!
Vi auguro di trascorrere una bellissima domenica! :)

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