Avevo paura di pubblicare questo post. Ma poi ho deciso che non poteva farmi male condividerlo con voi. Questa che segue è l'introduzione del mio nuovo racconto/romanzo.
Ditemi sinceramente cosa ne pensate... cosa vi piace e cosa non vi piace.
Buona lettura....
LACRIME D’AMORE
La mia vita stava per cambiare, ma il passato mi avrebbe perseguitato per sempre. ______________________
Guardavo la tv quella sera. Mi sentivo più affaticata del solito perché durante il giorno avevo fatto tante di quelle cose, e il pancione pesava terribilmente.Mentre ero sul divano, sola anche quella sera, sentivo la pioggia imperversare su tutta Seattle.Lucy scalciava parecchio. Poi lentamente si calmò, e io mi addormentai sognando la mia piccola creatura.
In piena notte, di colpo mi svegliai e mi ritrovai bagnata. Capii subito che avevo rotto le acque e le contrazioni sarebbero iniziate a breve. Mi misi addosso la prima cosa che trovai, presi la valigia e pian piano arrivai sul pianerottolo. Bussai al mio vicino ed amico Jake, che mi aprì con i capelli dritti e gli occhi ancora mezzi chiusi.
"Jake, mi si sono rotte le acque. La bambina sta per nascere, mi devi portare in ospedale" Lo vidi impallidire. Quasi tremante. Nella confusione sul tavolo riuscì a trovare le chiavi della macchina. Nell’ascensore le gocce di sudore scendevano dalla sua fronte, nonostante fosse il 15 gennaio.
"Come ti senti El? Resisti siamo quasi arrivati" mi ripeteva Jake mentre sfrecciava con la macchina sulla strada deserta. "Sta tranquillo. Non partorirò in macchina" cercai di tranquillizzarlo mentre respiravo a fondo tra una contrazione e l’altra.
All’ospedale una barella mi attendeva al pronto soccorso. Subito mi portarono in sala parto. Mi fecero tutti gli esami e videro che mancava veramente poco al parto.
Un’ora dopo, diedi alla luce Lucy, la mia piccola. Stremata dal dolore lancinante che avevo provato chiusi gli occhi per un po’. L’infermiera mi svegliò per mettermi fra le braccia quella splendida visione. I suoi occhietti vispi mi fissavano scrutando ogni mia mossa. Avvicinai la sua piccola testolina al mio naso. Il suo profumo era buonissimo. La peluria della sua testa mi solleticava le labbra, e la baciai. Era calda e paffuta. Con la pelle chiara e i capelli biondi.
"Il suo ragazzo è qui fuori. Vuole che lo faccia entrare?" mi disse l’ostetrica. "Qui fuori? Lui…. non è il mio ragazzo... Comunque va bene, lo faccia entrare."
Lo vidi entrare, traballante sulle gambe. Emozionato forse. "Jake, sei rimasto? Non era necessario." gli dissi per ringraziarlo. "Oh El, come potevo andarmene e lasciarti qui da sola? Sei stata bravissima… mamma Elèna" mi disse mentre sorrideva alla bambina. "È bellissima, proprio come te."
"Jake… Ora sono tutto tranne che bellissima. Ma lei si, lei è bellissima. Ed è qui anche grazie a te." dissi prendendogli la mano. "Grazie a me?! Io ho solo guidato la macchina fin qui. Il resto l’hai fatto tu." mi rispose sorridendo. "Sai a cosa mi riferisco!" "Si... certo. Lo so" Per un po’ ci fu solo silenzio fra noi. I nostri sguardi erano tutti per Lucy, che dormiva tranquilla fra le mie braccia.
Nel frattempo si stava facendo giorno e dissi a Jake di andare a casa a riposarsi. "Va bene. Ma più tardi torno a trovarti, mamma El." mi disse dandomi un bacio sulla fronte.
Mi sentivo finalmente piena, completa. Con quell’esserino fra le braccia così fragile e delicato, il mio cuore era finalmente pieno di gioia. Una lacrima mi scese lenta sulla guancia, al solo pensiero di cosa mi aveva portata a questa situazione, e un brivido lungo la schiena mi fece scattare. Lucy aprì gli occhi e mi guardò spaesata. "No amore mio, tranquilla. La mamma sta bene. Dormi piccola dormi." le dissi, e lei si rasserenò. La misi nella culla e chiusi gli occhi anche io. Mi svegliai dopo un paio d’ore e con grande sorpresa, Jake era lì al mio fianco, che mi guardava sorridente. "Buongiorno El." mi disse con un sorriso enorme, il più bel sorriso del mondo. "Ma cosa ci fai qui? Non sei andato a riposarti?" "Non ti preoccupare per me. Ho l’adrenalina a mille e non sarei riuscito comunque a dormire stanotte. Così, sono uscito a fare un giro e ti ho portato questo" mi indicò un pacco regalo poggiato sulla sedia. I miei occhi si illuminarono. "Ma… cos’è?" la mia curiosità Jake la conosceva bene. Mi passò il pacco e mi disse di aprirlo. Dalla scatola tirai fuori una giostrina con i cavalli, tutta in ceramica dipinta a mano. Era un carillon meraviglioso. "Così la tua piccola principessa potrà addormentarsi serenamente" mi disse con la commozione nella voce. Rimisi il carillon nella scatola e lo abbracciai forte. "È stupendo! Un regalo stupendo. Grazie Jake." gli sussurrai nell’orecchio. Sentii il suo corpo irrigidirsi e un gemito gli uscii dalla gola. Così mi staccai da lui, un po’ perplessa. Poi mi fece uno dei suoi sorrisi e tutto tornò alla normalità. "Sono… ehm… sono contento che ti piaccia."