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La mia Parigi - parte due

Creato il 07 ottobre 2013 da Agipsyinthekitchen

La mia Parigi - parte due

Cami e Giulia


La mia Parigi - parte due

La mia Parigi.
Parte seconda.
Eccomi qui, con Camilla: gli ultimi due giorni con lei e i suoi bambini, ovvero i miei nipoti.Lei che è un po' la mia coscienza, il mio Faro quando la notte è scura, ma noi amiamo le stelle quindi non ne abbiamo paura: ci si stringe solo un po' di più e ci si avventura verso una nuova aurora.
Tu che sei diversa. Almeno tu, nell'universo.
Questa è una spudorata e dichiarata lettera d'amore per lei, per te Cami,  quindi chi ha problemi di carie o diabete, salti questo post.
L'aria di Parigi che comincia a essere frizzante, con il profumo di pioggia e foglie bagnate, e le castagne matte che cominciano a cadere dagli alberi e le raccogli come tesori all'angolo della strada.
La mia Parigi - parte due

La mia Parigi - parte due

La mia Parigi - parte due

Le valigie fatte di fretta per correre da voi il venerdì sera e lasciarsi alle spalle quindici giorni di lavoro faticoso, pieno di stress, con tanta attenzione a parare colpi, coltelli, parole sussurrate piene di tutto tranne che gentilezza.
La luce gialla dalle finestre, quella che fa subito casa. Casa dove si intende un luogo di alleati, di abbracci e di anime che accolgono.
Il rumore incessante dei bambini, i miei nipoti : piovono baci dal cielo.
( Forse è vero, sono una madrina un po' pazza a cui piace cucinare in abito da sera e che ha una mania per il rossetto rosso, però io amo Giulia e LouLou. Ti prometto che veglierò sempre su di loro. Tipo che sul serio su di me puoi contare sia per scappare a St Trop quando tutto è "troppo" da gestire, sia per cene a base di passati di verdure e creme di avena e nasini che gocciolano e moci da raccogliere.)
L'arte del rossetto insegnata a Giulia, anni circa 3 e qualcosa e due gote rosa da mangiare.
La sera, addormentarsi con il respiro del piccolo LouLou, e allora il cuore ricomincia a battere al suo ritmo naturale, senza affanni: che le cose che contano veramente sono poche, ed allora io posso dire che  ero nel pieno di questa pochezza, che per me val più dell'universo: svegliarmi alle 4.30 del mattino e cullarlo fino a quando si riaddormenta e lui fiducioso si riaddormenta, in braccio a me.
Sapere di esserti stata d'aiuto, anche solo per poche ore.
Aver smesso di dover cercare per forza un equilibrio perfetto tra due vite che non coincidono, due Alici, una gipsy e una un po' cagnetta della moda, che fanno sempre più fatica a incrociarsi.
Parlare e sentirmi capita e ascoltata, fino in fondo.
Guardarti negli occhi e verificare che tu stessi bene veramente.
Cami sei sempre più bella, ma te lo dico sempre e te lo dirò per tutta la nostra vita: voglio solo vederti felice.
Tu che hai sorriso anche quando era così difficile persino provarci.
Tu che mi hai insegnato l'arte della pazienza.
Tu che non ti stanchi mai.
Tu che sei casa.
I nostri abbracci che sono il mio posto preferito per riscaldarmi.
Noi che salutandoci davanti al taxi ieri avevamo gli occhi pieni di lacrime: ci vediamo presto?
Si, certo che ci vediamo presto, ma presto per due sorelle è sempre troppo tardi e poi c'è il quotidiano che ci strappa via da quello che vorremmo avere il tempo di fare, dedicare, pensare.

La mia Parigi - parte due

Giulia, alle prese con il lucidalabbra. Che dire se non che tale zia Gipsy tale  nipote gipsy


La mia Parigi - parte due

La mia Parigi - parte due

LouLou, il mio petit prince.


La nostra camminata alle Tuileries con il cielo pieno di nuvole grigie che ci ovattava, un po' di pioggia che ci ha colte impreparate, strette sottobraccio a raccontarci gli ultimi mesi appena passati.
Noi che pensiamo che Parigi sia più bella quando piove, che il Sole non appartiene a questa città, che il Sole siamo sempre noi, quando ci ritroviamo.
Noi che il nostro stare insieme è così naturale, che è quasi impossibile spiegarlo. Che compriamo Aesop andando alla fonte originale e ci soffermiamo deliziandoci negli arredi fatti di legno australiano ripiantato.
Tu che mi hai fatto scoprire i cannelles, circa dieci anni fa.
Venerdì sera e un sushi sul tappeto con una bottiglia di vino, a sussurrare novità a bassa voce per non svegliare i nani.
Sabato mattina e il mercato: zucche e funghi.Un risotto per colazione. Fiori freschi e spezie.
Sabato sera e il mio nuovo ristorante preferito Vilia: pieno di lucine bianche come quelle di Natale e margherite di campo nei vasi. Tu sapevi che lo avrei adorato, anche se lo chef tatuato aveva serata libera :)
Sabato sera e gli occhi che si chiudevano ma andiamo a questa festa e allora via lanciate nella notte a chiaccherare con sconosciuti di moda e della nostra amicizia che i bambini hanno la baby sitter e allora rock and roll che ci ricordiamo di quando eravamo tutte e due in università e la vita era forse un po' più facile.Ma va bene così.
La mia Parigi - parte due

La mia Parigi - parte due

La mia Parigi - parte due

Mani che si incrociano.
LouLou che mangia madeleines come fossero pane, e che ormai mi ha rubato il cuore. Giulia che al mattino corre nel mio letto per guardare Peppa Pig insieme.
Quanto tempo abbiamo passato a chiederci se eravamo abbastanza per questa vita, ad affannarci dietro a quello che pensavamo di non avere per poi capire invece che tutto quello di cui abbiamo bisogno era proprio qui, accanto a noi, a portata di mano.
Questa per me è casa.
Tu sei casa.
I nostri momenti insieme mi regalano quella pace che sempre cerco e finalmente trovo quando immergo i miei occhi nei ricordi fatti di questi momenti vissuti insieme.
Ti voglio bene, tua gipsy
La mia Parigi - parte due

La mia Parigi - parte due

Gipsy e LouLou


La mia Parigi - parte due

Risotto Zucca e Porcini dal marchè parisienne
Nel cestino della spesa:
mezza zucca
funghi porcini a iosa
prezzemolo
un pizzico di curry
brodo vegetale.
sale qb
2 cipollotti
1 porro
olio evo
Riso Arborio
burro
Andiamo ai fornelli:
Pulire la zucca, togliere la terra residua dai porcini e tagliare il tutto a dadini.
Nel frattempo, far rosolare i cipollotti con il porro, il prezzemolo e l'olio. Aggiungere il riso e farlo tostare per un minuto.
Coprire il tutto con il brodo caldo, facendo in modo che risulti sempre "bagnato" senza farlo asciugare mai troppo e  aggiungere la verdura.
Lasciare cuocere per circa 15 minuti e aggiungere una noce di burro. mantecare e servire con una foglia di prezzemolo fresca.
to be continued...

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