
Regia: Kevin SmithInterpreti: Brian O'Halloran, Jeff Anderson, Jason Mewes, Kevin SmithFotografia: David KleinMontaggio: Scott Mosier, Kevin Smith
Denuncia sociale del consumismo avanzato in bianco e nero, un linguaggio tagliente ed efficace, un cast di interpreti bravissimi.
E’ questo il biglietto da visita di “Clerks – commessi”, graffiante commedia girata dall’allora esordiente Kevin Smith (1994).
In poco tempo divenne un piccolo cult cinematografico: anzitutto per il costo della sua realizzazione (circa 28.000 dollari, un record per le cosiddette pellicole a “low budget”); secondariamente per il suo evidentissimo spirito controcorrente che lo innalzò subito a vero e proprio manifesto della cinematografia indipendente. Interamente giocato sui dialoghi (crudi, sboccati, estremamente cinici) e sulle caratterizzazioni dei personaggi, il film conquistò in un colpo solo pubblico e critica per la veridicità e spontaneità dei contenuti, oltre che per l’arroganza anticonformista del suo modo di comunicare. L’intero lavoro è l’esito di una precisa scelta stilistica, ossia quella di trascurare tutti gli aspetti legati all’immagine e alla fotografia a favore di un taglio filmico d'impatto: macchina a spalla.

Narrazione libera, fine umorismo. La parata di volti e comportamenti, la moltitudine dei siparietti nel blockbuster, la collana degli sketch semimprovvisati, sono di una genialità assoluta (una su tutte lo sketch in macchina).
Pungente, ironico, divertente. Cult rivelazione per Smith e per i personaggi da lui creati, Jay & Silent Bob su tutti.
Silent Bob: "Da' retta, il mondo è pieno di belle donne, ma non tutte ti portano le lasagne a lavoro, più che altro ti mettono le corna e basta…"




