Chi comincia,
un po’ per coscienza un po’ per necessità ed obbligo, la buona azione del compostaggio domestico, viene assorbito dal fascino della trasformazione naturale e spesso diventa fervente discepolo di tale pratica.
Come per una qualsiasi preparazione culinaria, anche per ottenere un buon compost dobbiamo selezionare e miscelare accuratamente tutti gli ingredienti necessari… ognuno ha la sua ricetta, in questo post svelerò la mia!
Se si ha la fortuna di avere un giardino dove collocare una compostiera la soddisfazione di veder trasformati gli scarti domestici e del giardino in ottimo compost è davvero tanta. Se ben operiamo in circa 6 – 9 mesi avremo pronto ammendante per orto, vasi e giardino a costo zero.
Nel mio bosco-giardino è ben mimetizzata una compostiera che mi era stata offerta dal Comune di Savona in accomodato d’uso. Informatevi presso gli uffici preposti dei vostri Comuni di appartenenza. La compostiera accelera il processo di decomposizione ma non è necessario possederla, è anche possibile destinare a compost (a cumulo), una zona di orto o giardino all’ombra di un albero, in modo che d’estate sia ombreggiata e d’inverno prenda il poco sole disponibile.
Il primo strato del cumulo a contatto del suolo, sarà formato da rami secchi per garantire una buona aerazione ed il drenaggio sufficiente anche nella parte bassa.
L’autunno è la stagione ideale per preparare il compost, le temperature non troppo basse ne calde favoriscono la trasformazione degli ingredienti.Inoltre abbiamo a disposizione abbondante fogliame che aggiungeremo a strati ed in differenti varietà. Da preferirsi foglie che si disfano più velocemente. Carpino, Faggio (apportano al compost soprattutto calcio) Olmo, Betulla, Pioppo, Quercia e Noce (danno luogo ad un terriccio più acido). Ha più lenta marcescenza il castagno.
Alle foglie che considereremo le parti secche (sostanze contenenti AZOTO), dobbiamo aggiungere elementi umidi come gli scarti vegetali della cucina o dell’orto o gli sfalci d’erba.(sostanze contenenti CARBONIO)
Per accelerare la decomposizione di tutti gli ingredienti è consigliabile sminuzzarli in piccole parti. Chi ha la fortuna di possedere un biotrituratore o un cippatore (nella lista dei miei desideri…) avrà un valido aiuto meccanico che permetterà anche l’uso di qualche ramaglia.
Per ottenere un buon compost dobbiamo utilizzare un rapporto bilanciato di Carbonio/Azoto, si può seguire la regola empirica di mescolare due parti di avanzi freschi-CARBONIO con una parte di avanzi secchi-AZOTO. La miscela degli ingredienti deve essere mantenuta costantemente umida per assicurare il benessere di muffe, funghi e batteri.
E’ possibile correggere gli errori aggiungendo ad esempio carta sminuzzata (quella dei quotidiani o i cartoni da imballaggio vanno benissimo) o foglie secche se il nostro compost dovesse essere troppo umido o al contrario bagnarlo con un po’ di acqua se avesse la tendenza ad essere troppo secco!
Esistono poi degli enzimi che aiutano la decomposizione ma io non li uso, aggiungere eventualmente calce, terra o bentonite (anche la lettiera pulita dei cani o gatti) .
Ogni tanto una spolverata di cornunghia e di buona terra aiutano gli enzimi nella trasformazione del cumulo.
Sono fortunata ad avere stufa e camino che mi forniscono dell’ottima cenere ricca di POTASSIO. Per la dose di CALCIO invece mi affido ai gusci delle uova che aiuto a decomporsi passandoli al tritatutto.
Qui le note dolenti…direi che forse tutta la pratica se eseguita meticolosamente potrebbe sfiorare la paranoia (soprattutto all’occhio di taluni membri famigliari…più volte i miei figli mi hanno detto che se fossi vissuta ai tempi dell’inquisizione mi avrebbero certamente bruciata al rogo come le streghe!!!)
E’ così tanta la soddisfazione di veder trasformati degli scarti in ottimo compost… che mai più vero è il detto: il fine giustifica ogni mezzo!
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partecipo al concorso di Marie Claire Maison “Blog Déco 2011″