Magazine Letteratura per Ragazzi

La mia scuola ha un nome da maschio

Da Centostorie

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La mia scuola ha un nome da maschio
di Susanna Mattiangeli – ill. Agustín Comotto
Lapis – p.36 – e.13,50

La mia scuola ha una voce di campanella.
Dice che la ricreazione è arrivata
e allora bisogna correre a cercarla dappertutto,
prima che vada via.
E se dalla strada senti strilli di scimmie,
squilli di trombe, gorgheggi, tamburi e barriti,
forse siamo solo noi.
Perché siamo tanti,
ma certe volte sembriamo di più.

A scuola stiamo tutti insieme.
Parliamo, ascoltiamo,
dividiamo il banco e la pizza.
Ogni tanto ci mettiamo in gruppi per fare il cartellone.
Così, vicini vicini, ci scambiamo le idee,
i segreti e i pidocchi.

L’odore di scuola non è sempre uguale.
Magari sa di minestra gigante, detersivo e caffè.
A volte di torta e di colla,
o di piedi e vernice.
Di terra e pipì,
di cacca e vaniglia.
Perché a scuola niente resta solo per molto,
così non c’è mai davvero una puzza,
e nemmeno un profumo.”

Non è che stamattina non mi andasse di scrivere una recensione, ma quello che stringo oggi fra le mani è davvero un inno alla scuola che parla da sé. Una sorta di cantico a misura di bambino in cui si esaltano vizi e virtù del luogo in cui i nostri piccoletti trascorrono le loro giornate. Una spietata inchiesta fatta a un metro di altezza che ci restituisce tutta la poesia e l’incanto di una quotidianità fatta di cartelloni, tabelline, pizza bianca e pidocchi!

Quanto all’argomento citato nel titolo, vi suggerisco un salto molto istruttivo sul sito www.toponomasticafemminile.it, a cura di un gruppo di donne che sta studiando come nelle nostre città strade, piazze, giardini e altri spazi urbani siano intitolati in stragrande maggioranza a personaggi maschili (oh, i dati sono pazzeschi!).

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