Magazine Diario personale

La mia sfida

Creato il 04 settembre 2014 da Moky
Ne hanno parlato e straparlato tutti.
E' stato il tormentone internazionale di questa estate. Abbiamo visto, e sopportato, tutti centinaia di video, alcuni normali, alcuni divertenti ed altri da vergognarsi all'infinito.
Da questa parte dell'oceano, dove e' nata, in Italia e ovunque esiste acqua da sprecare, tante, tantissime persone hanno accettato "la sfida", in pratica una catena di santantonio ma "col cuore", e si sono buttate addosso da sole o con l'aiuto di qualche amico o fotomodello che capitava di li' per caso (come la Versace ridicolissima nel suo inglese biascicato), esortando amici e il mondo intero a donare per l'ALS. E' stata una sfida in cui hanno partecipato un po' tutti, ricchi e "poveri" (i veri poveri manco hanno i soldi per pagarsi l'acqua, quindi penso non li vedremo in nessun video), donne e uomini, in carriera o a casa, anche tanti bambini ... tanti che sono "nessuno" ma anche tantissimi di quelli "che contano", o che vorrebbero farlo, hanno scelto questo tipo di stunt philantropy, gesto filantropico mischiato a montatura pubblicitaria (lo intendo non con una connotazione negativa di per se) e lo hanno fatto principalmente per due motivi:
  • raccogliere fondi per supportare la ricerca scientifica per trovare la cura per una malattia piuttosto rara che offre altrimenti pochissime speranze di sopravvivenza
  • sensibilizzare l'opinione pubblica dell'esistenza di una malattia che colpisce circa 5000 americani ogni anno: le stime sono imprecise, perché non esiste un registro nazionale unico, e si presume che esistano circa 30000 malati di ALS negli US. Questo ad esempio, e' un registro ufficioso di pazienti con ALS. Nel mondo si stima che esistano circa 400000 persone con questa malattia. Tra i nomi più famosi di persone colpite ricordo Lou Gehrig (in America l'ALS e' conosciuta comunemente come Lou Gehrig's Disease) un idolo del baseball che ha giocato nei New York Yankees per quasi 20 anni, con moltissimi record, e Stephen Hawking, forse il più importante fisico teorico dei nostri giorni, che a 72 anni e' uno dei pazienti che ha sopravvissuto più a lungo con questa malattia, più di 50 anni … e ovviamente, Morrie Schwartz, protagonista del libro, che adoro, Tuesdays With Morrie. 
Sono entrambe motivazioni nobilissime e importanti.
Qui in America nel giro di 2 mesi di secchiate, sono stati raccolti più 100 milioni di dollari per l'ALSA, l'associazione dietro questa iniziativa, non male per un'organizzazione che in media, raccoglie forse 5 milioni di dollari all'anno di donazioni! Il tutto grazie ai contributi generosi di circa 3 milioni di persone (il che equivale a circa 3 milioni di video… diomiscampi!)
Dopo aver applaudito questa iniziativa e la generosità degli americani (e di tutti quelli che hanno donato nel mondo), mi sono anche io come tanti chiesta perché milioni di persone, che non solo non hanno nessun interesse personale o civile verso l'ASL, ma che in particolare o non donano mai oppure quando lo fanno, e' un evento anonimo, hanno donato in questo caso con video di contorno…  mi da' un po' l'impressione che si tratti di un atto di generosità "pelosa", che si fa' perché ci da' l'opportunità di metterci un po' in mostra, un'iniziativa benefica che solletica il nostro desiderio represso di "fama".  Forse. Oltre allo strazio estivo di vedere persone cercare di affogarsi prima di prendere in mano la carta di credito, stuzzicando altre persone a fare lo stesso, siamo stati testimoni di una varietà di situazioni che hanno poco a che fare col desiderio di aiutare questi 30000 malati, e più con la ricerca di notorietà tra i propri pari, con gente che ha cercato di essere creativa e "divertente" nel realizzare questa sfida, con risultati spesso ilari e a volte pericolosi. Ma il fine giustifica i mezzi, in fondo e' un'iniziativa "divertente", e ha superato qualsiasi altra campagna di qualsiasi altra organizzazione. Quindi, kudos a chi l'ha creata e congratulazioni all'ALSA.
Poi pero' mi chiedo quale sarà l'effetto per tutte le altre migliaia di charities, di organizzazioni altrettanto meritevoli che possono offrire un bang for your buck, cioè rapporto contributo/effetto, molto superiore a quello che offre l'ALSA… ad esempio, quanto ricevera' quest'anno la National MS Society, la Societa Nazionale per la Sclerosi Multipla, perché trovare una cura per questa malattia avrebbe un impatto 10 volte maggiore paragonato ad una cura per la ALS, come minimo, visto che solo negli US le persone affette da quest a malattia sono circa 300000.  Oppure la Croce Rossa, che e' sempre in prima linea in tutti i paesi nei momenti più difficili, oppure Meals on Wheels, che ogni giorno provvede a dar da mangiare a 2 milioni e mezzo di persone anziane in America…  Migliaia di organizzazioni che probabilmente perderanno molti dei contributi su cui contavano, perché su 3 milioni di contribuenti, immagino che la maggior parte siano persone come me, con un budget limitato per donazioni.
E non e' che uno debba solo donare a cause che hanno un effetto globale e tangibile, perché e' proprio attraverso donazioni individuali più che contributi governativi che malattie rare vengono considerate "meritevoli" di intensa ricerca scientifica. Pero', come riportato in questo articolo, i benefici di 100 milioni per la ricerca sull'ALS saranno per forza limitati a breve termine, e se e quando ci saranno dei benefici a lungo termine, saranno limitati al numero di persone che l'ASLA potrà aiutare.
Poi e' vero che i contributi della ricerca scientifica in un campo spesso "tracimano" in altri, pero' si parla sempre di anni di attesa incrociando le dita...
Per quanto riguarda la "consapevolezza sociale", che e' una delle ragioni citate da tutti per questa sfida,  pensateci bene, essere consapevoli che esiste l'ALS ha un effetto molto minimo. Non e' come, ad esempio, sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza, chesso', di mettere i bambini nei seggiolini appositi in macchina, o sulla discriminazione che le persone gay ricevono quotidianamente, o magari una campagna per creare attenzione verso l'autismo in tutte le sue "configurazioni"… Ora so che esiste questa malattia terribile che colpisce 5000 persone all'anno, e …?
Tra l'altro qui si sono verificate delle scene ipocrite in cui alcuni congressmen che avevano votato in favore di leggi che tagliano i fondi pubblici per la ricerca per l'ASL, hanno senza nessun problema accettato la sfida. Non necessariamente persone ipocrite, ma se ci fossero più fondi pubblici, ci sarebbe meno bisogno di raccolte di fondi privati...
Poi comunque mi da' fastidio l'obbligo di fare quello che fanno tutti, dare dove danno tutti. Ma forse sono solo io fatta così...
Quindi visto che in qualche modo mi trovo, come spesso mi capita, ad applaudire e criticare contemporaneamente questa iniziativa, ho deciso di auto-nominarmi e parteciparvi, ma con un paio di modifiche, perché e' giusto aiutare tutti i nostri "compagni di viaggio" che vivono con noi su questo pianeta, quelli che cercano di sopravvivere a difficoltà ed ostacoli quotidianamente, ma e' ancora più giusto fare una scelta personale, sentita. Donare dei propri soldi e del proprio tempo a cause in cui crediamo davvero e' fondamentale in una società civile, e stranamente, aiuta non solo chi riceve, ma anche e soprattutto chi dona. Al di la' del momento registrato su un video.


p.s.: non c'era il sole, quindi senza l'aiuto dei pannelli solari l'acqua era sui 24 gradi centigradi… 
p.p.s: ho donato al santuario per animali della mia amica Toni, Whisper's Ranch e al PCRM, Physicians COmmittee for Responsible Medicine.
Ice Bucket Challenge "famose"
Stephen Hawking
Homer Simpson
E la collezione di IBC fallimentari...

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