La mia terra fra storia

Creato il 18 maggio 2012 da Dida

<<Napoli è la più misteriosa città d'Europa, è la sola città del mondo antico che non sia perita come Ilio, come Ninive, come Babilonia. È la sola città del mondo che non è affondata nell'immane naufragio della civiltà antica. Napoli è una Pompei che non è stata mai sepolta. Non è una città: è un mondo. Il mondo antico, precristiano, rimasto intatto alla superficie del mondo moderno. Napoli è l'altra Europa. Che, ripeto, la ragione cartesiana non può penetrare [...] Non potete capire Napoli, non capirete mai Napoli>>. (C. Malaparte, La pelle)Queste parole mi sono sempre sembrate le più adatte per descrivere la mia meravigliosa città. Ho la fortuna, infatti, di vivere e respirare ogni giorno mito, storia e mistero, ma soprattutto la possibilità di rintracciare in ogni pietra i segni degli uomini che mi hanno preceduta. Visto che la storia di Napoli, e in generale quella della Campania, si intreccia spesso con il racconto di miti e leggende ho pensato di iniziare questa piccola rubrica dove ogni settimana vi svelerò i piccoli segreti della mia meravigliosa terra.Ho voluto iniziare questo ciclo parlandovi della Solfatara, meta di una delle mie ultime escursioni. 
La Solfatara è un luogo magico ed estremamente affascinante. Si trova nel cuore dei Campi Flegrei ed è un vero e proprio vulcano a cielo aperto e fra i quaranta presenti in questa zona è il più famoso. 

La zona flegrea, in generale, è un luogo ricco di mistero ed è sempre cosparso di un’aura mistica, che molto probabilmente deriva dai piccoli gioielli che custodisce al suo interno, come il celeberrimo Antro della Sibilla, del quale spero  di parlavi presto. Visitare il vulcano della Solfatara equivale a immergersi in un altro mondo. Appena si arriva nell’enorme bocca del vulcano il bianco accecante della pietra leucogena, i vapori delle fumarole e l’intenso odore di zolfo ci aiutano a  capire perché, nell’antichità, si pensava che questo fosse l’ingresso degli inferi. Strabone, infatti, nella sua “Straboniis Geographica” ci tramanda la credenza popolare che individuava nella Solfatara la dimora del Dio Vulcano e la denomina “Forum Vulcani”. Secondo lo storico, quindi, i vapori della grande fumarola, detta Bocca Grande, e l'intenso odore di zolfo che impregna la zona non potevano non indicare, che proprio qui era stato collocato l'ingresso agli inferi.La solfatara è stata per anni meta del gran tour e fin dal Medioevo ci si recava in visita a scopo curativo, visto che le acque ricche di zolfo avevano, secondo gli antichi, il potere di  curare l’ulcera ed erano miracolose per la cura della sterilità. In generale ci si recava alla Solfatara per curare le affezioni respiratorie. All'interno delle due stufe, dette del Purgatorio e dell'Inferno, era infatti possibile trovare sollievo e liberare i propri bronchi. 

Anche se non è più possibile recarsi all'interno delle stufe vi posso assicurare, che anche solo respirando i vapori che vengono rilasciati dalle fumarole sentirete i vostri bronchi aprirsi. 

La fangaia 


La Grande Fumarola


Passeggiando all'interno del Vulcano

In generale la dimora di Vulcano, grazie al suo paesaggio sovrannaturale, ha scatenato moltissimo la fantasia di scrittori e artisti.  
E' stata  infatti spesso utilizzata come location per film e spettacolari videoclip.            L'aldilà di Totò in "47 morto che parla"
                                                     Alcune scene del Live@Pompei dei Pink                                                  Floyd sono state girate all'interno del Vulcano           La forza di questo luogo sta tutta nell’atmosfera. 
Passeggiando nella bocca del Vulcano avrete l’impressione di essere in un altro mondo, al limite con il sovrannaturale, e vi assicuro che il primo colpo d’occhio, che vi permetterà di abbracciare con lo sguardo tutto l’insieme, vi regalerà qualche brivido. 

Consigli pratici: portate con voi gli occhiali da sole, anche se la giornata in cui avete programmato la visita è nuvolosa, perché il bianco della pietra leucogena è accecante! Mettete un paio di scarpe vecchie o optate per un paio di stivali di gomma, camminerete all’interno del vulcano, rischiereste di rovinarle. 

Eccomi in versione paparazzo!

Ho voluto iniziare questa nuova rubrica parlandovi di un luogo affascinante e misterioso. Spero che questo post vi sia piaciuto e che vi lascerete guidare ancora, per quanto le mie conoscenze me lo permetteranno, nella mia meravigliosa terra.Alla prossimaDiana

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