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La mia vita

Da Paolo Statuti

Nel 1982, quando attraversavo un momento assai critico, senza lavoro, prima di partire per la Polonia, dove avrei trovato ospitalità e stima, ho scritto questo testo che nelle mie intenzioni doveva essere il testo di una canzone. Non ricordo più se avevo già in mente anche la musica, ma forse a qualcuno dei miei lettori potrebbe ispirare una melodia.

 

La mia vita

Tirando le somme della mia vita

mi ritrovo con un pugno di mosche

e senza insetticida

e senza insetticida

 

Quante volte penso di far fagotto

e andare in cerca del cuore dell’uomo

ma è come un terno al lotto

ma è come un terno al lotto

 

Ho rubato il colore dei mattini

e ho dipinto la terra di rosa

ma era piena di spini

ma era piena di spini

 

Un tempo ho creduto d’essere amato

e d’esser libero come un uccello

ma gli hanno sparato

ma gli hanno sparato

 

Vorrei ringraziare il sole e la luna

le stelle e la notte che le conduce

ma non ho parola alcuna

ma non ho parola alcuna

 

Forse anche tu se mi fossi vicina

mi diresti hai la febbre e deliri

prenditi un’aspirina

prenditi un’aspirina

 

Ma che la gioia non sia una chimera

io spero ancora anche se la speranza

è una vecchia megera

è una vecchia megera.

 

1982   (Paolo Statuti)

 

Oggi, dopo tanti anni e tanto lavoro creativo la scriverei diversamente, ma non mi dispiace che resti a ricordo di quegli anni difficili.

 



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