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Dopo tre mesi di pausa dalla danza ero tutta incriccata, e a poco sono servite le serate del country tour per tenermi in forma - la danza orientale è ben altra cosa. Stamattina ero in coma e adesso sto cercando ancora di riprendere contatto con la realtà, che vuol dire tesi. Ma come faccio se ho male ad ogni muscolo possibile, polpastrelli compresi, e se in testa mi ronzano melodie arabe? E se appena abbasso gli occhi vedo la mia mano disegnata con l'hennè? Che poi è questo il motivo del titolo del post: di mio sarei destra, tendente all'ambidestro, perché per fortuna la mia sinistra è abbastanza sciolta e in caso di necessità sa rendersi utile.
Compresa nel costo del festival c'era anche la possibilità di farsi fare un tatuaggio con l'hennè; ieri pomeriggio averi dovuto partecipare al corso di saidi con Wael (un maestro bellissimo ma un po' troppo pieno di sé, non che non ne abbia motivo, ma ragazzo sei un uomo non un dio! Per citare un mio amico, fly down and shunt the stones!) ma con la testa per aria che mi ritrovo causa tesi mi sono dimenticata il pezzo fondamentale, il bastone.*
Ho capito che dovremmo essere tutte minimamente esperte e quindi arrivare a lezione con ciò che serve, ma una dimenticanza capita: sarebbe stato utile avere dei bastoni extra, come era stato fatto per il corso di velo. Vabbè, dettagli. Siccome il maestro è molto pretenzioso e precisino, mi scocciava presentarmi senza bastone e allora mi sono concessa un paio d'ore di pausa. Avevo già adocchiato il tavolino dei tatuaggi e mi sono messa in fila: ho conosciuto la ragazza che li faceva e la collega danzatrice che si stava avvalendo dei suoi servigi, un'indiana che vive in Toscana - ah, il grande mondo multietnico, dove le indiane parlano con l'accento toscano!
Al mio turno, mi sono accomodata sullo sgabello e mi sono concessa un'ora e mezza quasi di relax, mentre la ragazza mi ricopriva la mano destra di fiori: il disegno ha conquistato tutte le altre ragazze, ho fatto un figurone :D
Il problema con l'hennè è che non dura molto, per lo meno questo tipo, che resiste quattro giorni al massimo; un'amica che si fa spesso questi tatuaggi mi ha terrorizzata: non devi mai bagnarlo, devi metterci l'olio per impermeabilizzarlo, devi fare tutto con i guanti...
Ieri sera una doccia era d'obbligo, mano compresa, così prima di tuffarmi sotto il getto bollente mi sono spalmata per bene di olio baby e il tatuaggio ne è uscito perfetto. Solo che ho ancora il terrore che si cancelli presto, è troppo bello (appena su Faccialibro vien pubblicata la foto la inserisco, e capirete perché voglio proprio quella ;-) ), così tra bagno e cucina son costretta a fare tutto di sinistra, con tanto di guanto extra sulla destra.
Il comico è stato ieri, quando mi sono ricordata che avrei dovuto compilare il questionario di feedback per il festival, ma avevo ancora l'hennè umido: con un po' di fatica, ma meno di quanta pensassi, sono riuscita nell'impresa di scrivere con la sinistra, non così facile dato che non c'erano solo le classiche crocette a punteggio, ma anche domande a risposta libera. Ho lasciato un doveroso p.s. giusto per non sembrare la pazza che in realtà sono :-P
* Il saidi è una danza tipica dell'Alto Egitto, praticata sia dagli uomini che dalle donne, e ha la particolarità di essere danzata con uno o due bastoni. È allegra e giocosa, per nulla sensuale, ma molto coinvolgente: consiglio un giretto su tutubo, magari cercando proprio Wael che è bravissimo.
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