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La microalga killer: Prototheca cutis

Creato il 26 maggio 2010 da Zonwu

alga Prototheca cutis
Una nuova specie di alga, la Prototheca cutis, può potenzialmente causare danni letali all'essere umano. Scoperta grazie alla analisi di campioni di pelle prelevati da un paziente ricoverato in un ospedale giapponese, l'alga pare essere in grado di provocare infezioni mortali nell'uomo.
La Prototheca cutis è un'alga aclorofillica del genere Prototheca, con alcune somiglianze filogenetiche con la Prototheca wickerhamii e la Auxenochlorella protothecoides. La Prototheca cutis è un'alga che sembra essere presente ovunque sulla Terra, dal terreno alle acque dolci e salate, tranne che in Antartide.
Contrariamente ad altre microalghe, la Prototheca cutis non necessita di luce solare per sopravvivere, dato che manca completamente di cloroplasti per attuare la fotosintesi.
E dato che questo piccolo ed infido microrganismo è in grado di resistere a quasi ogni trattamento antisettico, incluso l'utilizzo del cloro, ama vagare per le acque di scarico e per i liquami domestici, specialmente nelle aree rurali. La Prototheca cutis infatti trova un ambiente ideale di crescita a temperature di 28-30°C, bloccandosi nella crescita a circa 40°C. Ma pare essere in grado di resistere ad ambienti acidi o basici senza troppi problemi.
Niente allarme globale per ora: il paziente giapponese infatti pare essere l'unico caso di infezione da Prototheca cutis al mondo, il "paziente zero". Ma secondo il medico micologo Koichi Makimura della Teikyo University di Tokyo, che si sta occupando del P. cutis, la nuova specie sembra agire come alcune microalghe potenzialmente pericolose per l'essere umano, penetrando all'interno di ferite aperte se si entra in contatto con acqua contaminata.
L'infezione provocata dal P. cutis progredisce lentamente, a volte impiegando anche due settimane e oltre per i primi effetti nocivi e visibili, come ulcerazioni della pelle.
Ma può risultare letale se non trattata, causando setticemie o meningite.
Il problema è che le opzioni di trattamento per il P. cutis sono scarse, dato che le infezioni da microalghe non sono per nulla frequenti, e sono quindi poco studiate.
Attualmente, le medicazioni fungicide sono i soli trattamenti disponibili. Anche se l'alga non è un fungo, queste sostanze sembrano aver curato circa il 59% dei pazienti affetti da infezioni da microalghe. Per il resto dei pazienti, purtroppo, l'unica opzione che rimane è quella di morire per un lento e progressivo avvelenamento dell'organismo.
"Dobbiamo monitorare accuratamente le infezioni da Prototheca per capire come si diffondano ed i meccanismi che causano le infezioni, che sono tutt'ora poco conosciute. Queste informazioni potranno aiutarci a sviluppare trattamenti adeguati" spiega Makimura.
La ricerca nelle alghe patogene potrebbe inoltre avere grossi vantaggi per l'industria: "Le infezioni da Prototheca sono note per causare la mastite bovina, un'infiammazione che costa ai caseifici milioni di dollari di danni ogni anno." afferma il dottor Kazuo Satoh, che collabora nello studio della Prototheca. "Nuove strategie per il controllo di questa malattia possono avere un enorme impatto economico

 
Una nuova specie di alga, la Prototheca cutis, può potenzialmente causare danni letali all'essere umano. Scoperta grazie alla analisi di campioni di pelle prelevati da un paziente ricoverato in un ospedale giapponese, l'alga pare essere in grado di provocare infezioni mortali nell'uomo.
La Prototheca cutis è un'alga aclorofillica del genere Prototheca, con alcune somiglianze filogenetiche con la Prototheca wickerhamii e la Auxenochlorella protothecoides. La Prototheca cutis è un'alga che sembra essere presente ovunque sulla Terra, dal terreno alle acque dolci e salate, tranne che in Antartide.
Contrariamente ad altre microalghe, la Prototheca cutis non necessita di luce solare per sopravvivere, dato che manca completamente di cloroplasti per attuare la fotosintesi.
E dato che questo piccolo ed infido microrganismo è in grado di resistere a quasi ogni trattamento antisettico, incluso l'utilizzo del cloro, ama vagare per le acque di scarico e per i liquami domestici, specialmente nelle aree rurali. La Prototheca cutis infatti trova un ambiente ideale di crescita a temperature di 28-30°C, bloccandosi nella crescita a circa 40°C. Ma pare essere in grado di resistere ad ambienti acidi o basici senza troppi problemi.
Niente allarme globale per ora: il paziente giapponese infatti pare essere l'unico caso di infezione da Prototheca cutis al mondo, il "paziente zero". Ma secondo il medico micologo Koichi Makimura della Teikyo University di Tokyo, che si sta occupando del P. cutis, la nuova specie sembra agire come alcune microalghe potenzialmente pericolose per l'essere umano, penetrando all'interno di ferite aperte se si entra in contatto con acqua contaminata.
L'infezione provocata dal P. cutis progredisce lentamente, a volte impiegando anche due settimane e oltre per i primi effetti nocivi e visibili, come ulcerazioni della pelle.
Ma può risultare letale se non trattata, causando setticemie o meningite.
Il problema è che le opzioni di trattamento per il P. cutis sono scarse, dato che le infezioni da microalghe non sono per nulla frequenti, e sono quindi poco studiate.
Attualmente, le medicazioni fungicide sono i soli trattamenti disponibili. Anche se l'alga non è un fungo, queste sostanze sembrano aver curato circa il 59% dei pazienti affetti da infezioni da microalghe. Per il resto dei pazienti, purtroppo, l'unica opzione che rimane è quella di morire per un lento e progressivo avvelenamento dell'organismo.
"Dobbiamo monitorare accuratamente le infezioni da Prototheca per capire come si diffondano ed i meccanismi che causano le infezioni, che sono tutt'ora poco conosciute. Queste informazioni potranno aiutarci a sviluppare trattamenti adeguati" spiega Makimura.
La ricerca nelle alghe patogene potrebbe inoltre avere grossi vantaggi per l'industria: "Le infezioni da Prototheca sono note per causare la mastite bovina, un'infiammazione che costa ai caseifici milioni di dollari di danni ogni anno." afferma il dottor Kazuo Satoh, che collabora nello studio della Prototheca. "Nuove strategie per il controllo di questa malattia possono avere un enorme impatto economico


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