Uncanny X-force sorgeva dalle ceneri di una testata molto anni '90 e dagli eventi del Secondo Avvento: il sacrificio di Nightcrawler e il ritorno definitivo di Hope Summers nel presente, spingevano Wolverine a costituire un nuovo team segreto, rafforzandone il ruolo di leader ombra in contrasto con Ciclope, mentre Arcangelo manifestava in maniera sempre più incontrollata i poteri e le attitudini di Morte, araldo del villain Apocalisse.Ecco la ninja telepate Psylocke, il suo amato Warren Worthington/Arcangelo, il folle Deadpool, il ladro dai tre cervelli Fantomex e lo stesso Wolvie uniti da uno scopo comune nascosto ai compagni in un arco di storie che s'aprono e chiudono come un'affascinante spirale.
Attraverso il tratto elegante e stilizzato del retrò Phil Noto, Remender conclude tutte le sotto-trame sapientemente seminate negli anni: si iniziava con i mutanti impegnati a sventare l'avvento d'un nuovo Apocalisse, e si termina con Evan -clone fanciullo di En Saban Hur- manipolato dai nemici dil'X-force, affinché diventi il noto cattivone.
Uncanny X-force è stata la serie mutante migliore degli ultimi anni; a mio parere superiore al ciclo di Whedon su Astonishing X-men e per coerenza e rigore persino a quella di Morrison.Merito d'uno sceneggiatore dalle ottime idee e con una conoscenza approfondita del passato degli uomini-X : Remender è un claremontiano puro quanto il Bendis, attualmente in azione su All New X-men, che ha caratterizzato in maniera poderosa Psylocke, rispolverato il Re delle Ombre, l'Altromondo di Excalibur con tanto di cast dalla serie britannica come la dimenticata Opal Saturnyne.Omaggia il padre putativo degli X-men ricordandoci che Destiny morì a causa del Re delle Ombre, che Creed uccise Volpe d'Argento e tutta la parte ambientata nel futuro distopico è una citazione di storie dei New Mutants della saga del Magus, in cui Dani Moonstar e soci incontravano i loro sè adulti, dittatori illuminati d'un mondo crudelmente in pace, ma non libero. Crea figure come Evan e gestisce un ottimo rapporto con la serie dell'amico Aaroon, cosa non da poco conto nell'attuale panorama dei comics. Sa bilanciare azione ed introspezione in modo originale ed avvincente, attraverso trame a lunga gittata, costringendo il lettore a divorare ogni singola vignetta e rinverdendo i fasti mutanti
Omaggia Morrison e basta solo fare un nome: E.V.A.!
Miglior testata mutante anche per la parte grafica che ha visto succedersi Acuna, Brooks e Noto; tre artisti molto differenti in grado di restituire pienamente le suggestioni offerte da una trama complessa e riuscita.Per non parlare dell'ottimo cast: un Deadpool libero dal ruolo di giullare idiota, a cui non pesa l'essere il parto della mente di Liefeld-credetemi non è poco-umano e accattivante; un Fantomex che si discosta dal modello morrisoniano convincentemente; un Logan che può amare, seppur brevemente, un'alternativa versione di Jean nel suo doppio ruolo di preside d'una scuola ed assassino con pochi scrupoli; Arcangelo nella sua incarnazione più affascinante-una delle poche idee che apprezzo dell' X-factor di Louise Simonson-; il redivivo Deathlock sfruttato in maniera degna e Psylocke, diva della serie e cuore del gruppo, mai così tridimensionale dai tempi di X-Chris, protagonista dell'archetipico menagè a trois con un membro fondatore degli X-men e un membro di Arma X- telepate/membro originale del gruppo/ assassino dal cuore d'ore e burbero vi ricordano qualcosa?-.
Remender si fa amare e gli si perdonano due grandi strafalcioni: la scomparsa inspiegata della telecinesi di Betsy, potere posseduto dall'inglesina al suo ritorno in scena, e le fattezze di Farouk da parte del Redelle Ombre:il telepate dovrebbe essere incorporeo, poichè l'egiziano perì durante il primo scontro con Xavier, molti decenni prima. Inoltre essendo Farouk presente in una mini di Excalibur ambientata durante gli anni '40, pare poco probabile che il malvagio esper potesse ancora usarne l'aspetto, vista l'età che dovrebbe avere l'ospite. Ma in questi casi è sempre la stessa lacuna della Marvel del XXI secolo, ovvero l'assenza di supervisori preparati .
Execuzione Finale è il canto del cigno della serie mutante più interessante dell'ultimo decennio e ,pur non raggiungendo il toccante lirismo della saga di Angelo Nero, racchiude in sé i pregi della testata impoveriti, credo, dalla necessità di chiudere velocemente in vista delle conseguenze di AvX.
Roberto Cesano Note per mancoliste: Ho promesso a Roberto che avrei ampliato io il pezzo, aggiungendo anche dove sono apparsi i numeri di questa Run, ovviamente la casa editrice è Panini, ed ovviamente la serie pur essendo valida ha avuto alcune variazioni riguardo la sua pubblicazione:I primi 2 numeri di Uncanny x-Force sono andati su X-men De Luxe 197-198 (Remender-Opena).Sul 199-200-201 è andato il secondo Arc, disegnato da Ribic, da questo punto in poi, sono cominciate le variazioni, prima X-Men de Luxe, è diventato X-men De luxe Presenta, ogni volume doveva ospitare una sola serie per numero, ed infatti la X-Force torna sul 203 con la prima parte di Angelo Nero, uno degli arc più belli di tutta la run di Remender. La conclusione di Angelo Nero arriva sul 207, con un gradito ritorno di Opena alle matite (sempre XMDLP)Nuova Variazione - la Panini vara il nuovo mensile Wolverine e gli X-men, che ospita la serie di Aaron e Bachalo, The Uncanny X-Force finisce in appendice insieme a X-Men Legacy, in questa testata fino alla sua conclusione dal numero 2 al numero numero 15. Over.