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La migliore offerta di giuseppe tornatore

Creato il 06 febbraio 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Francesco Gori

Qual è la migliore offerta che la vita ci può fare? La risposta è nell’ultimo film di Giuseppe Tornatore, intitolato proprio La migliore offerta.

LA MIGLIORE OFFERTA DI GIUSEPPE TORNATORE

foto boatbehind.tumblr.com

Protagonista è il battitore d’aste e critico d’arte Virgil Oldman, interpretato da Geoffrey Rush. La sua è una vita all’insegna del lavoro e della solitudine. Le sue giornate sono scandite tra valutazioni di quadri ed aste nelle quali cerca di portare a casa capolavori con l’ausilio dell’amico Billy (Donald Sutherland), ma la sera, al ristorante di lusso, cena sempre da solo, sotto lo sguardo di scherno degli altri commensali. Non si toglie mai i guanti, non vuole contatto col mondo, la sua misantropia è evidente in qualsiasi movimento del corpo. La sua villa è di uno splendore effimero, desolatamente deserta, e Virgil trova rifugio solamente nella sala “segreta” dove nasconde i ritratti di donna dei più grandi pittori: le pareti della stanza sono costellate di pennellate d’autore che osserva con attenzione dalla sua poltrona. Sta qui l’essenza dell’esistenza dell’esperto d’arte, che con quelle figure colma un’assenza femminile persistente.

Come in ogni buona trama ecco l’evento che irrompe improvviso: la telefonata di una donna misteriosa, Claire (Sylvia Hoeks), che ha ereditato un patrimonio artistico custodito in una villa e a lui vorrebbe affidarne la vendita. Il burbero Oldman rimane incantato dalle tante opere, ma non riesce ad incontrare la donna, che ogni volta lo chiama giustificando la sua assenza con una scusa diversa, instillando così nell’uomo una curiosità incontenibile. E col tempo una dipendenza emotiva da lei. Inizia qui la trasformazione del protagonista: da avaro e cinico, a passionale e autentico; il cuore di Virgil comincia a pulsare, e il suo aspetto impeccabile a vacillare. Durante i sopralluoghi per la creazione del catalogo e dei prezzi di ogni opera, il critico scova Claire, nascosta dietro una parete: è lì che vive, vittima di agorafobia. Si creerà tra loro un rapporto sempre più intimo, ossessivo dal punto di vista dell’uomo. Scova anche strani ingranaggi che porta all’esperto Robert (Jim Sturgess) – ragazzo col quale comincia anche a confidarsi - che pian piano ricostruisce quello che era un’automa di valore.

LA MIGLIORE OFFERTA DI GIUSEPPE TORNATORE

Geoffrey Rush – la stampa.it

Sarà un’escalation di emozioni quella che porterà Virgil definitivamente fuori dal guscio protettivo che si era costruito nel tempo, alieno ad ogni relazione umana. La ragazza finalmente si mostrerà e nascerà l’amore. Un amore avvolto nel mistero: la villa trasandata, il custode zoppo, il bar di fronte coi suoi strani personaggi fanno infatti da cornice ad una suspence che non cessa mai, che nasconde una verità.

Sarà un’escalation di colpi di scena quella che porterà alla chiusura di una storia intrecciata ed enigmatica. Con un degno finale nella splendida Praga, che non svelo a chi il film deve ancora vederlo. Dice Billy: “I sentimenti umani sono come le opere, si possono simulare”: in questa frase sta l’analogia tra arte e amore, che la pellicola rappresenta degnamente.

Giuseppe Tornatore è ben lontano da Nuovo Cinema Paradiso e da La leggenda del pianista sull’oceano, sia chiaro. È il Tornatore de La sconosciuta per intendersi, capace di costruire un racconto giallo, piuttosto che una biografia toccante. La migliore offerta si può definire un thriller, che tiene costantemente sulla corda lo spettatore, curioso di conoscere la fine, come il personaggio di Geoffrey Rush è curioso di conoscere l’amore. Già, Geoffrey Rush, il terapeuta alternativo de Il discorso del re, attore che in un ruolo da vero protagonista dimostra tutto il suo valore, supportato dal perfetto volto rugoso e corrucciato, segnato dal tempo.

Qual è la migliore offerta che la vita ci può fare? Rivelazione che – almeno questa – posso fare: non sono i soldi, né il potere, bensì la condivisione e il sentimento, che rendono una villa tronfia di solitudine, una villa colorata di fiori.


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