Molto affascinante è il mix di Arte, falsità, non luogo, ossessione, seduzione e agorafobia messo in campo dal regista siciliano e, sebbene talvolta lo svolgimento venga tirato un po' per le lunghe e un paio di ripetizioni di scontro/riconciliazione si sarebbero potuti evitare, il film tende comunque ad assorbire e a farsi seguire. Ottima l'interpretazione di Geoffrey Rush e ben delineato è il passaggio caratteriale affrontato dal suo personaggio. Buone, ma non eccellenti, sono anche le prove di Jim Sturgess e dell'attrice olandese Sylvia Hoeks, forse vittime dei rigidi schemi a cui sono sottoposti i loro rispettivi ruoli.
Un thriller questo La migliore offerta che ha il suo punto di forza nella formalità e nella qualità tecnica, nell'eccellente lavoro di scenografia, di fotografia e nell'accompagnamento musicale di Morricone che in alcuni punti arriva a prendere spunto dal se stesso di C'era una volta in America. Un thriller che funziona non in quanto thriller, difatti il colpo di scena finale non stupisce per niente, ma grazie allo stile e alla sua emotività contorta.
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