Questa foto è stata appesa per molti anni in un ufficio del magazzino alla Ducati, dove andavano i concessionari a ritirare le moto. La moto dal vivo l'ho vista una volta sola prima che venisse smontata per un restauro e varie modifiche che non sono mai state finite.
Venne costruita sul finire degli anni 80 da Stefano Bianchi. Mi raccontava che avrebbe speso molto meno a comprarsi una F1 Montjuich,
ma voleva farsela da se. Ovviamente posso capirne le motivazioni, e
posso immaginare le difficoltà incontrate, in un periodo in cui la
facilità di reperimento materiali dovuta ad internet era ancora lontana
da arrivare, ed ancora più lontana era l'attuale moda per le special e le moto più o meno autocostruite (o presunte tali). Il telaio era un DM in tubi Columbus con geometrie un po' riviste rispetto al TT2 standard, il motore un 750 Pantah fatto apposta derivandolo da un 500, con camme spinte, carburatori Dellorto ex36, pistoni ad alta compressione albero equilibrato ecc. Forcellone Verlicchi in alluminio, non quello standard delle F1 ma un pezzo racing con capriata in tubi tondi, leggerissimo. Forcella Marzocchi con foderi in magnesio. Pinze Brembo racing ricavate dal pieno, dischi Discacciati, pompe radiali racing dell'epoca (quelle introvabili color oro), cerchi in magnesio Federiconi, scarico ex Lucchinelli (regalato da Lucchinelli stesso che ci aveva corso a Laguna Seca), serbatoio in alluminio fatto a mano "dall'omino di Bologna che li faceva per la Ducati". La carrozzeria era opera di Stefano così come la sella. Il risultato era una supersportiva da 160kg, magari non facilissima da guidare, ma sicuramente emozionante ed efficace nelle amni giuste. Una moto che credo ancora oggi farebbe il suo figurone a qualunque salone.