A leggere le riviste scientifiche a volte si fanno delle interessanti scoperte. Io per esempio su British Medical Journal Case Reports ho scoperto che esiste la minestra di piedi di vitello. E mi sono anche un po’ ingolosita.
In un articolo di un gruppo di chirurghi inglesi si racconta il caso di una signora afro-caraibica di 45 anni che si era presentata a un Pronto Soccorso con una forte disfagia, dolori addominali, respiro corto e debolezza generalizzata. Dai primi esami emersero anche una grave anemia e malnutrizione.
La signora, come hanno presto rilevato i sanitari, era un’amante della minestra di piedi di vitello che cucinava lasciando bollire anche i peli e la pelle dell’animale. Che evidentemente rendono il tutto moooolto più saporito. E infatti, attraverso una gastroscopia rinvennero ed estrassero da un’ansa dello stomaco dove si era annidata una palla di peli e pelle assai puzzolente, mista a del cibo d’epoca deteriorato, del peso di ben 2,42 kg!!!
Sconvolge il fatto che la signora già 8 anni prima era stata costretta allo stesso trattamento per la medesima sintomatologia. Ma si sa, una volta che l’hai provata come fai a rinunciare alla minestra di piedi di vitello?
E non pensiate che la signora fosse pazza, lo ha escluso un’indagine psichiatrica che ha anche confermato che aveva ben chiaro il motivo per cui i disturbi si erano ripresentati. La notizia è che la signora avrebbe smesso di mangiare la minestra in questione. Io mi permetto di dubitare: ne riparliamo tra 8 anni.
Il mio intento iniziale era fare un post di Scienza Pacioccona, però qui ci troviamo di fronte a un post di Pazienti Paciocconi. Voi non lo sapete, forse, ma sono più di quanto si possa immaginare. Parola di operatore sanitario.
Se poi le leggendarie Regine della Cucina ALicE e Cy volessero darci la ricetta della minestra di piedi di vitello, peli compresi, regalerebbero un prezioso bonus alle lettrici e ai lettori del blog.