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LA MISERIA IN NAPOLI | di Jessie White Mario | La povertà nella Napoli postunitaria

Creato il 03 luglio 2015 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia

La povertà nella Napoli postunitaria

Jessie White Mario svela una delle più drammatiche questioni sociali del Mezzogiorno

la miseria di napoli

 

Per Edizioni di Storia e a cura dello studioso pisano Pietro Finelli è appena uscito un nuovo titolo di «Questioni storiche», una delle collane forti della casa editrice diretta da Carlo Ruta. Si tratta del saggio La miseria in Napoli, pubblicato nel 1877 dalla scrittrice e giornalista inglese Jessie White Mario. In stretto contatto con Garibaldi e Mazzini, questa donna straordinaria offrì un contributo di spessore ai processi di unificazione dell’Italia, e negli anni postunitari, con il sostegno intellettuale di Pasquale Villari, partecipò con lo stesso impegno all’investigazione di quella peculiare questione sociale che proprio in quegli anni cominciava a passare sotto il nome di «questione meridionale».

Opera di denuncia e di studio tra le più importanti dell’Italia postunitaria, La miseria in Napoli si articola in quattro sezioni: la prima dedicata alle condizioni di vita degli strati più bassi della popolazione napoletana, la seconda alla descrizione del funzionamento, assai precario, delle opere pie e degli istituti di carità, la terza e la quarta infine dedicate ai possibili rimedi, agli esperimenti filantropici già in atto e al confronto con le esperienze straniere e in particolare con quelle inglesi.

Nel descrivere le realtà più problematiche di Napoli, Jessie White rifugge dalla tentazione di una narrazione coloristica, proponendo invece un testo modellato secondo i canoni dell’inchiesta sociale e giornalistica, già sperimentata da Villari e, sulla sua scorta, da Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino.

Jessie White  (Portsmouth nel 1832 – Firenze 1906). Nacque da una famiglia inglese di ricchi armatori. Dopo aver conosciuto Giuseppe Garibaldi, a Nizza nel 1855, e Giuseppe Mazzini, a Londra, aderì alle dottrine risorgimentali italiane e le divulgò in Inghilterra. Partecipò al moto mazziniano del 1857 a Genova. Poco dopo sposò lo scrittore e politico Alberto Mario. Seguì Garibaldi nella campagna del 1867 e in quella francese del 1870. Fu corrispondente in Italia del «London Daily News» e collaborò con altri giornali. Diede alle stampe una serie di opere, tra cui: La schiavitù e la guerra civile negli Stati Uniti d’America, Milano 1864; I garibaldini in Francia, Roma 1871; La miseria in Napoli, Firenze 1877; Vita di Giuseppe Garibaldi, Milano 1882; Della vita di Giuseppe Mazzini, Milano 1886; Agostino Bertani e i suoi tempi, voll. 2, Firenze 1886; In memoria di Giovanni Nicotera, Firenze 1894; Il sistema penitenziario e il domicilio coatto in Italia, Roma 1897; The birth of modern Italy, Londra 1909.

Pietro Finelli ha studiato presso l’Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Si occupa soprattutto di storia del Risorgimento e del movimento democratico meridionale in età liberale. Già direttore scientifico della Domus Mazziniana di Pisa, è responsabile della didattica dell’Istituto di Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Lucca. Ha pubblicato saggi in varie riviste, nell’Annale sul Risorgimento della Storia d’Italia di Einaudi e nell’Atlante Culturale del Risorgimento di Laterza.


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