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La misura della felicità - Gabrielle Zevin

Creato il 31 gennaio 2015 da Alenixedda @alenixedda
La misura della felicità - Gabrielle Zevin Trama        
Dalla tragica morte della moglie, A.J. Fikry è diventato un uomo scontroso e irascibile, insofferente verso gli abitanti della piccola isola dove vive e stufo del suo lavoro di libraio. Disprezza i libri che vende (mentre quelli che non vende gli ricordano quanto il mondo stia cambiando in peggio) e ne ha fin sopra i capelli dei pochi clienti che gli sono rimasti, capaci solo di lamentarsi e di suggerirgli di abbassare i prezzi. Una sera, però, tutto cambia: rientrando in libreria, A.J. trova una bambina che gironzola nel reparto dedicato all'infanzia; ha in mano un biglietto, scritto dalla madre: Questa è Maya. Ha due anni. È molto intelligente ed è eccezionalmente loquace per la sua età. Voglio che diventi una lettrice e che cresca in mezzo ai libri. Io non posso più occuparmi di lei. Sono disperata. Seppur riluttante (e spiazzando tutti i suoi conoscenti), A.J. decide di adottarla, lasciando così che quella bambina gli sconvolga l'esistenza. Perché Maya è animata da un'insaziabile curiosità e da un'attrazione istintiva per i libri per il loro odore, per le copertine vivaci, per quell'affascinante mosaico di parole che riempie le pagine e, grazie a lei, A.J. non solo scoprirà la gioia di essere padre, ma riassaporerà anche il piacere di essere un libraio, trovando infine il coraggio di aprirsi a un nuovo, inatteso amore...

                                                                      


Ho appena terminato questo libro e devo dire di esserne rimasta piacevolmente soddisfatta. Non è certo il bestseller del secolo, ma un'ottima lettura di svago: scritto bene, scorrevole e soprattutto ricco di messaggi positivi .

La misura della felicità - Gabrielle Zevin

edizione originale

Il personaggio maggiormente caratterizzato è il libraio A. J. Fikry (infatti il titolo originale è proprio The Storied Life of A. J. Fikry) e assistiamo alla sua progressiva "riumanizzazione", grazie all'arrivo totalmente inaspettato di una bambina e di un nuovo amore. 
Finalmente ho letto un romanzo dove si parla davvero di libri, del piacere della lettura e dei criteri con cui ciascuno di noi apprezza o no un determinato romanzo. Non se ne poteva più di protagoniste che in quarta di copertina, o addirittura nel titolo, ci vengono descritte come lettrici accanite e poi nella storia non le vediamo mai aprire un libro!! Ecco, cari amici, qui accade esattamente il contrario: la vita di tutti i personaggi ruota attorno ai libri e al loro potere formativo e salvifico.
Ho apprezzato tantissimo la similitudine donna/libro di questo dialogo
«Lei è una donna davvero carina», commenta Lambiase.       «Sono una donna ordinaria.»          «Assolutamente no.» (...)     «Be’, la sto solo mettendo in guardia. Potrei essere un brutto libro con una bella copertina.»       Lambiase fa una specie di lamento.  «Ne ho conosciuto qualcuno.»        «Per esempio?»      «Mia moglie. Era graziosa, ma cattiva.» «E lei farebbe due volte lo stesso errore?»      «Certo che no. Ma sono anni che la osservo, che la tiro giù dallo scaffale per guardarla, per leggere il risvolto e le frasi sulla quarta di copertina. Insegnante attenta. Madrina. Attiva nella comunità. Si prende cura del marito della sorella e di sua figlia. Un matrimonio infelice – probabilmente si è sposata troppo giovane –, ma in cui ha fatto del suo meglio.»           «Un po’ vago», dice lei.                «Sufficiente a farmi desiderare di leggerlo tutto.» Le sorride. 

Ma anche altre frasi sono degne di nota:
Che differenza c’è tra un libro e l’altro? Sono diversi perché lo sono, decide. Bisogna leggerne molti,bisogna crederci, bisogna accettare che ti deludano, perché qualcuno, di tanto in tanto, ti possa entusiasmare
Noi non siamo veri e propri romanzi. L’analogia che sta cercando è vicina. Noi non siamo veri e propri racconti. In quel momento, la sua vita somiglia di più a questi ultimi. Noi siamo opere complete. Ha letto abbastanza per sapere che non esistono raccolte in cui ogni racconto è perfetto. Alcuni sono riusciti, altri no. Se sei fortunato, ce n’è uno eccezionale. La gente ricorda davvero solo quelli eccezionali e neppure molto a lungo.

Insomma, questo romanzo è leggero senza essere superficiale e costituisce una delle migliori letture d'evasione che ho avuto modo di fare in questi ultimi mesi, ma non è certo un libro indimenticabile o folgorante. Ma forse è proprio questa la sua forza.
* voto: 7+ / 10 *

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