La mobilità che unisce i popoli: storia del ponte danese

Creato il 28 maggio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Una linea apparentemente sottile sostenuta da innumerevoli piloni immersi nella lingua di mare che divide la Svezia dalla Danimarca. Parte dalla terra degli ABBA e del premio Nobel e poco prima di toccare le coste danesi scompare in un’isola artificiale, trasformandosi in un tunnel lungo quattro chilometri. È il ponte sull’Øresund, capolavoro di ingegneria che da quindici anni unisce le estremità dei due stati scandinavi.

Il collegamento di Øresund (Öresund in svedese) viene inaugurato il primo luglio 2000, alla presenza dei regnanti di Svezia e Danimarca. Il progetto era stato approvato dai due Stati ed era ufficialmente iniziato nove anni prima, nel 1991. Si tratta di un collegamento composto da un ponte, un’isola artificiale (Peberholm) e una galleria che parte dall’isola e che costituisce l’ultimo tratto prima della terraferma danese, per un totale di 15,9 chilometri. Riconosciuto come il ponte strallato adibito a traffico stradale e ferroviario più lungo d’Europa, non si tratta però solo di una gigantesca infrastruttura che ha, comprensibilmente, sollevato pareri contrastanti: rappresenta anche l’origine di un cambiamento significativo per Svezia e Danimarca e in particolare per le regioni da esso connesse, Malmo e la regione svedese della Scania (in svedese Skåne) da un lato, Copenhagen dall’altro. 
Malmo è la terza città più grande della Svezia, con una popolazione di 316.810 abitanti. A capo della regione della Scania, fu parte della Danimarca fino al 1658, quando con il trattato di Roskilde venne annessa alla Svezia. Copenhagen è la capitale danese e la città più popolata del Paese, con 569.550 abitanti. Una delle capitali più piccole d’Europa, è conosciuta in particolare per l’architettura caratteristica e la grande importanza data alla cultura e all’ecologia.

I pendolari dell’Øresund

Il Ponte tra Danimarca e Svezia – Wikipedia

La costruzione del ponte ha innescato grandi cambiamenti nella vita delle due città. In particolare, la mobilità da uno stato all’altro è aumentata drasticamente. Un fenomeno curioso è costituito dai ben 20.000 pendolari che, ogni giorno, attraversano il ponte per recarsi a lavoro dall’altro lato dello stretto. Tecnicamente stanno andando a lavorare all’estero, eppure vedere la faccenda in quest’ottica vuol dire non capire il legame che unisce Malmö e Copenhagen e che sembra ormai più forte di qualsiasi effettivo confine nazionale. “I cittadini non devono avere la sensazione che esista una frontiera” ha dichiarato il sindaco di Malmö Ilmar Reepalu durante un’intervista per il magazine britannico Monocle. E in effetti le vite dei danesi e degli svedesi che abitano questa regione sembrano scorrere con continuità da un lato e dall’altro del ponte, senza la percezione netta che solitamente si dà al passaggio da uno Stato all’altro. Il 96% dei pendolari dell’Øresund vive in Svezia e lavora in Danimarca; una scelta, questa, dettata dal costo della vita, inferiore in Svezia, e dagli stipendi, superiori in Danimarca. Di questo 96%, il 40% è composto da cittadini svedesi, il 37% da cittadini danesi, il restante 23% da persone di altra nazionalità. Il dato riguardante i cittadini danesi permette di capire come non siano solo coloro che già vivevano a Malmö ad avere approfittato della situazione; gli stessi danesi hanno in alcuni casi deciso di continuare a lavorare in Danimarca ma di trasferirsi in Svezia. 
L’impressione che deriva da tale analisi è che Copenhagen rappresenti il polo principale della regione, mentre Malmö quello minore. Questa conclusione è parzialmente corretta; si sta pur sempre parlando della capitale danese e della terza città svedese. Il fatto che Malmö venga spesso definita “København M” conferma questa tesi. Eppure negli ultimi anni Malmö ha conosciuto un grande sviluppo. Superati i conflitti sociali che l’avevano a lungo caratterizzata, la sua crescita la sta portando ad assumere un ruolo paritario rispetto a Copenhagen all’interno di quella che sempre più spesso viene definita “Øresund region”.

La Regione dell’Øresund

Chiamata anche Copenhagen-Malmö Metropolitan Area, la regione si estende nelle zone danesi e svedesi più prossime allo stretto dell’Øresund e in particolare si concentra attorno alle città di Malmö e Copenhagen. Il polo, che conta quasi quattro milioni di abitanti, rappresenta un’importante area economica per entrambe le nazioni. Oltre all’ovvia cooperazione a livello lavorativo, rappresentata dai pendolari dano-svedesi, l’obiettivo della regione è quello di ambire a uno sviluppo comune anche a livello ambientale e culturale.
L’attenzione all’ecosostenibilità è da anni uno dei maggiori vanti per entrambi i cugini scandinavi. Nel 1998 Copenhagen è diventata il primo comune ad ottenere una certificazione EMAS; dall’altro lato del ponte, l’attenzione di Malmö si concentra sull’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e sulla costruzione dei cosiddetti “green roofs” (ne abbiamo parlato in quest’articolo http://retroonline.it/02/04/2015/ambiente/tetti-verdi-ecoroof-moderni-giardini-pensili/54900/). Per quanto la regione abbia ancora molta strada da fare, si deve riconoscere come essa rappresenti uno dei territori europei più consapevoli e più avanzati per quanto riguarda le problematiche ecologiche.
Anche il fronte culturale riveste una grande importanza nello sviluppo comune della regione. I sistemi bibliotecari di Malmö e Copenhagen hanno avviato una stretta collaborazione che permette ai cittadini delle due città di prendere in prestito libri da qualsiasi biblioteca pubblica comunale senza alcun problema relativo alla nazionalità.
Undici università, inoltre, hanno formato l’Øresund University, un consorzio di università appartenenti alla regione che permette a tutti gli studenti, gli insegnanti e i ricercatori di accedere a qualsiasi corso e qualsiasi struttura degli istituti partecipanti. Tra le università che partecipano al progetto vi è anche l’Università di Lund, fondata nel 1666 e con una lunga tradizione accademica alle spalle.

Quello che era iniziato come un ambizioso esperimento di mobilità che collegasse due città appartenenti a due nazioni diverse, insomma, sembra stare trasformandosi in qualcosa di più. La volontà da parte di Copenhagen e Malmö di avvicinarsi e collaborare sotto molteplici aspetti superando le frontiere nazionali rappresenta un’apertura verso un mare di nuove, coraggiose ed inaspettate possibilità. E conferma come la regione scandinava, per quanto non priva di ombre, sia fucina di interessanti cambiamenti.

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