Giornalista ruandese, rifugiato in Svizzera, scommette ancora su una possibile permeabilità etnica nel suo Paese e sulla mobilità sociale (hutu, tutsi, twa e cioè le differenti etnie in questione) nel ventennale del genocidio (aprile-giugno ‘94), che fece una mattanza di circa un milione di morti. In prevalenza tutsi.
E questo, pur ammettendo l’autore, che oggi permangono comunque delle disuguaglianze tra le etnie.
Conoscere il problema anche attraverso questo saggio può giovare a una riflessione sull’identità etnica, sulle sue debolezze e sulle sue riflessioni.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)