La moda da un altro punto di vista.

L'obiettivo di Inez per Chloè

Sono quella che ogni tanto, a buffo come direbbero a Roma, se ne esce con qualche ad di moda. Come lamentavo nel post relativo alla campagna stampa Max Mara tempo fa, il mondo della pubblicità della moda è sempre un pò fossilizzato negli stessi stereotipi. Figo vs figa, io ti guardo tu mi guardi, io ti vorrei portare a letto tu pure, eccheppalle. Alcuni brand, a mio avviso, ogni tanto spuntano con una personalità un pò più forte. Qualcosa che va oltre la bellezza di vestiti, oltre quella dei modelli, è l’arte della fotografia. Chi ama uno stilista lo ama per la sua linea inconfondibile, per quei leitmotiv che ritornano come fil rouge di ogni santa collezione. Che un brand voglia trasmettere tramite i suoi ad il messaggio: con i miei vestiti sarai più figo, è del tutto riduttivo per un’arte come quella dello stilismo. Apprezzo molto la ricercatezza di alcune inquadrature e scenari più ricchi, da cui trapeli poi anche quello che è il brand. E Chloè è rosa cipria e beige. Stile, femminilità, delicatezza, una donna un pò bambina, una signora che aveva le case delle bambole, sempre ben infiocchettata ed elegantissima da 4 anni in poi. Trovo che il lavoro svolto da Inez & Vinoodh sia stupendo. Quindi basta con tutti questi che vogliono dirci che saremo delle gnocche per il semplice vestito che ci mettiamo. Che poi oh, vorrei dire a Dolce e Gabbana e Co, che se sei un cesso, pure con gli abiti Dolce e Gabbana, ahimè, rimarrai sempre un cesso.