Jim Merithew/Wired.com
Per le emissioni di cazzate nell’aria. I sacchi di immondizia seduti in Parlamento.La velocità di internet e la lentezza delle teste. Le statistiche. Gli exit poll. Le bugie bianche sulle unghie dei carcerati e le bugie nere nelle bocche dei preti. I premi che vanno dove perdono significato, valore ed etimo. L’invidia che taglia le gambe agili. La superbia che umilia le braccia forti. La superficialità che non onora le idee. Perché solo uno su dieci mila fa un lavoro che gli piace riuscendo anche a mantenercisi. Perché le nuove mamme si deprimono e soffrono di solitudine. Perché i papà che scelgono sono sempre pochi. Perché non si ha il tempo per le cose che ci rendono felici. Perché non lo sappiamo più, che cos’è che ci rende felici. Per le alghe del mare, diventate tossiche anche loro. Le allergie e le fobie. La pressione fiscale che non si compensa soffiandosi il naso né masticando una gomma allo xilitolo. Le pubblicità che ti vendono quello che non si può comprare, in saldo. Perché l’ottimismo ci fa sentire stupidi. Perché vivere in questo mondo è difficile.